Tagli al verde sul Passirio per la sicurezza anti-piene

Gli interventi hanno interessato vari tratti tra via Postgranz e via Manzoni In alcuni casi, però, il materiale lasciato sul posto ha fatto storcere il naso


di Ezio Danieli


MERANO. Si sono conclusi alcuni interventi a cura dell'Ufficio Sistemazione bacini montani Ovest per lo sfoltimento della vegetazione ripariale lungo il Passirio in ambito cittadino a Merano. I lavori sono stati rilevanti e hanno avuto come obiettivo garantire una maggiore sicurezza alla città in caso di eventi di piena.

L'alveo del Passirio è interessato dalla presenza di vegetazione infestante (robinia e ailanto) e in esubero nel suo tratto cittadino a Merano. Parte della vegetazione tagliata è rimasta nel tratto di Passirio fra il ponte della Posta e la piazza delle Terme e non presentava certo un aspetto decoroso.

È stata bene accatasta ma è divenuta motivo di preoccupazione in caso di piene. A chi tocca rimuovere ciò che rimane dei tagli: al Comune o alla Provincia che ha eseguito i lavori?

Seguendo le indicazioni del Piano di cura della vegetazione e facendo riferimento a quelle risultanti dallo studio "Freiräume am Wasser", gli addetti dell'Ufficio Sistemazione bacini montani ovest dell’Agenzia provinciale per la Protezione civile hanno svolto una serie di lavori per eliminare la vegetazione infestante. L'esecuzione degli interventi è avvenuta, su progetto di Josef Hofer dell'Ufficio Sistemazione bacini montani Ovest, sotto la direzione di Mauro Spagnolo, direttore dell’ufficio.

Gli interventi hanno interessato il tratto di via Lido-Postgranz fino alla passerella e in via Manzoni, tra il Ponte Rezia e la ferrovia, dove sono state eliminate le piante cresciute sui muri. Analogo intervento è stato fatto fra Ponte Teatro e della Posta, sia sul lato di destra che di sinistra. Lungo via Manzoni, inoltre, si è provveduto all'asporto dei depositi di materiali in eccesso. I lavori di sfoltimento della vegetazione ripariale sono considerati fondamentali per la sicurezza alla città in caso di piene, come ha spiegato il direttore dell'Agenzia provinciale per la Protezione civile, Rudolf Pollinger. Vengono ripetuti 3-4 volte all’anno in modo che venga sempre garantita la sicurezza in caso di piene del Passirio. Ma, come s'è detto, parte della vegetazione tagliata è rimasta sul greto del fiume. È stata ben accatastata, pronta per essere rimossa. Intanto, però, ha fatto brutta mostra di sé, tanto che sono state numerose le proteste per lo stato poco piacevole in cui si trovava il Passirio nel tratto centrale del suo corso, in particolare in prossimità del ponte della Posta.













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