Talvera, ora si disboscano le rive

I Bacini montani della Provincia e la Protezione civile: necessario per mettere in sicurezza il torrente


di Davide Pasquali


BOLZANO. Talvera, al via lavori per la messa in sicurezza del torrente. Verrà potata, sfoltita e risistemata la vegetazione sulle rive.

Inizieranno la settimana prossima gli interventi di risanamento degli argini del Talvera, a Bolzano. Obiettivo: mettere in sicurezza il corso d'acqua. I tecnici dell'Ufficio provinciale sistemazione bacini montani nord daranno il via lunedì ai lavori per la messa in sicurezza del torrente. La vegetazione ripariale non solo sugli argini, ma anche nelle isole e nel letto del fiume, verrà sfoltita, gli alberi e gli arbusti più vecchi verranno tagliati e rimpiazzati con nuove piante.

Gli interventi riguarderanno innanzitutto la sponda orografica sinistra del Talvera, nel tratto compreso fra ponte Sant’Antonio e il ponte pedociclabile all'altezza di vicolo Sabbia, quindi proseguiranno sino alla prima passerella dopo il ponte Talvera.

Da quel punto i lavori passeranno sulla sponda orografica destra e gli interventi di sistemazione termineranno all'altezza del Museion.

«In caso di aumento del livello del torrente Talvera - sottolinea il direttore dell'Agenzia provinciale per la protezione civile, Rudolf Pollinger - alberi e arbusti rischiano di ostacolare il deflusso dell'acqua, quindi risulta necessario eseguire degli interventi di diradamento e sistemazione a intervalli regolari».

Progetto e direzione dei lavori sono affidati ad Andreas Vettori dell'Ufficio sistemazione bacini montani nord.

Intanto sempre l’Agenzia provinciale per la Protezione Civile è stata scelta come capofila nel progetto UE "HyMoCARES" che indaga struttura e funzione dei fiumi alpini quali ecosistema. A Vienna nei giorni scorsi se n’è fissata la strategia.

Durante il primo incontro nella capitale austriaca i partner progettuali, dei quali è capofila come detto l'Agenzia per la Protezione Civile, è stata fissata la roadmap operativa per i prossimi tre anni del progetto "HyMoCARES" che rientra nel programma Interreg "Alpine Space".

In dodici aree pilota lungo i corsi d’acqua alpini, fra i quali il Talvera, l'Isarco e l'Adige, saranno compiuti rilevamenti riferiti alla loro morfologia e funzione quale ecosistema con una visione complessiva. L'obiettivo è quello di gestire e mantenere i fiumi alpini e il loro ruolo. Come spiegano il responsabile e il coordinatore di progetto, Andrea Marangoni e Willigis Gallmetzer, esperti dell’Agenzia per la Protezione civile altoatesina, un ambito oggetto di particolare attenzione sarà la varietà morfologica delle acque create dai sedimenti, da ghiaia e pietrisco, da piante morte. «I fiumi alpini proprio per i differenti paesaggi ai quali danno vita - spiegano - influiscono sulla biodiversità e sul benessere umano».

Partner progettuali sono i sei stati dell’arco alpino, per un totale di 13 enti pubblici coinvolti e 37 osservatori, nonché vari istituti di ricerca. Per l'Italia, accanto all’Agenzia altoatesina, partecipano al progetto quella della Provincia di Trento, l'Autorità di Bacino dell’Adige, e il Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale Cirf.

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