Bolzano

Tamponi, il Comune frena: «Non diamo il personale» 

Green pass dal 15 ottobre. L'assessore Gennaccaro: «Abbiamo collaborato quando non c’erano i vaccini, ma adesso ci si deve immunizzare».


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Il messaggio deve essere univoco: bisogna vaccinarsi. Quindi non ho nessuna intenzione di chiedere al personale comunale di mettersi nuovamente a disposizione per fare i tamponi a chi non si è ancora immunizzato».

Angelo Gennaccaro, assessore al personale e all’organizzazione, in genere è pronto a mediare, per evitare scontri e rotture, ma quando si parla di pandemia è irremovibile.

E si mette di traverso di fronte alla richiesta, rivolta ai Comuni dall’Asl, di allestire postazioni per fare i tamponi a chi rifiuta la vaccinazione.

Dal 15 ottobre - lo ricordiamo - scatta per tutti i lavoratori del settore sia pubblico che privato l’obbligo di Green Pass (vaccinazione, tampone non più vecchio di 48 ore, guarigione nei sei mesi precedenti). Chi non sia in possesso del certificato verde non potrà accedere al posto di lavoro e viene considerato assente ingiustificato, senza stipendio.

Si calcola che in Alto Adige siano all’incirca 50 mila i lavoratori non vaccinati; ciò significa che per consentire a queste persone di continuare a lavorare, bisogna allestire una macchina in grado di fare circa 150 mila tamponi a settimana.

Una novantina le farmacie che hanno dato la disponibilità ad aumentare il numero dei tamponi, ma non basta.

Di qui l’appello ai Comuni ad allestire centri di screening: «Sia chiaro - avverte il direttore generale Asl Florian Zerzer - che non riusciremo in ogni caso a soddisfare tutte le richieste. Per questo insisto nel dire che bisogna vaccinarsi».

Bolzano mette le mani avanti. «Quando - dice Gennaccaro - non c’erano i vaccini, circa 150 dipendenti avevano dato la disponibilità per partecipare alla campagna di screening, ma adesso che ci sono non c’è alcun motivo di chiedere un ulteriore sacrificio. Significherebbe, tra l’altro, sguarnire uffici e servizi».

Anche il sindaco Renzo Caramaschi frena: «Non possiamo sottostare ai capricci di chi si ostina a non volersi vaccinare. Rispetto all’autunno scorso, la situazione è cambiata: oltre ad avere difficoltà a trovare volontari tra il personale, non abbiamo più neppure strutture. A scuola così come nelle palestre, l’attività è tornata alla normalità. Al massimo potremmo mettere a disposizione dei locali al Palasport».













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