Targhe alterne e A22 gratis, ecco il piano 

Caramaschi risponde agli abitanti di Gries: «Hanno ragione, misure operative da marzo 2018 d’intesa con la Provincia»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Chiedo pazienza ancora per pochi mesi...». Fino a quando, sindaco? «Fino a marzo, da lì partiamo con le misure». Ecco la risposta di Renzo Caramaschi ai tanti che hanno bloccato piazza Gries l'altra mattina e, col loro camminare lento sulle zebre, l'intero afflusso dei pendolari in entrata da via Vittorio Veneto, la «tangenziale impropria» della Bolzano dentro l'emergenza traffico. Perché marzo? Per la ragione che allora saranno disponibili i dati sugli afflussi, gli orari e le provenienze delle auto sugli assi principali di immissione, e infine sui valori di N02 , il diossido di azoto pericoloso più del Co2. Tutte cifre ferme al 2005. «Aspetto solo i numeri», spiega il sindaco. Che, nell'attesa, ha appena concluso un vertice con l'assessore provinciale Theiner e pure alla vigilia di un incontro con Kompatscher. Ed è questo lo schema di richieste di intervento predisposto dal suo Comune e che, afferma ancora Caramaschi, «è stato in gran parte accettato dai miei interlocutori provinciali e sul quale stiamo trovando la condivisione dei sindaci».

1) Un protocollo d'intesa Comune-Provincia-municipi dei dintorni che garantisca automatismi nei provvedimenti: alla comparsa dei parametri indicati nell'accordo operativo, il sindaco sarà autorizzato a far scattare i provvedimenti, non necessariamente legati soltanto alla qualità dell'aria ma anche al volume dei flussi.

2) Monitoraggio della Statale 12, soprattutto nel tratto di avvicinamento e attraversamento di Bolzano e, di fronte alle giornate o ai periodi di forte intasamento, possibilità di rendere gratuito il tratto autostradale Bolzano Sud-Bolzano Nord.

3) Maggiore libertà di intervento sul campo per limitare gli accessi in città in giornate di forte afflusso di pendolari in entrata, previa informazione e comunicazione preventiva degli eventuali provvedimenti restrittivi (orari, targhe alternate, "fermo" delle auto nei parcheggi a ridosso degli assi d'ingresso).

4) Tavoli di consultazione già operativi (uno è ora avviato intorno alla direttrice via V. Veneto-piazza Gries) per studiare soluzioni "non poliziesche" e flessibili.

5) Nessun intervento sui singoli assi di traffico. Perché un blocco su via V. Veneto, ad esempio, intaserebbe via Druso e viceversa ma soltanto iniziative di «distribuzione degli oneri».

Tutto questo sarà mischiato, secondo una precisa richiesta anche dei Verdi che ieri hanno emesso un documento di appoggio alle politiche della giunta, ad una intensificazione della campagne per l'uso del mezzo pubblico e a interventi mirati sui sindaci dei municipi del territorio "perché attivino anch'essi campagne e iniziative per l'abbandono del mezzo privato» ha chiarito Marialaura Lorenzini. Che conta molto sui risultati del lavoro dei due esperti chiamati a fornire dati e proposte uno su Bolzano sud e dunque la Zona, il secondo sugli altri assi della città. E l'assessora al traffico , a sua volta, sta valutando se operare ulteriori approfondimenti sul "piano Buchanan", quello elaborato dall'esperto inglese sui ticket d'ingresso e, nel mentre, studia possibili ridisegni della taratura dei semafori (tempi, scansioni), l'uso del "pedibus", un possibile aumento nell'organico dei vigili e nuove corse dei bus. Ma è il sindaco, in questa fase, a voler tenere in mano il timone del nuovo piano traffico in elaborazione. Forzando anche i tempi. La messa in atto degli ultimi incontri con Kompatscher e Theiner è dovuta alla sua pressione molto insistente in queste ore nei confronti di Palazzo Widmann. Ma chiede anche una scala di priorità, Caramaschi. «Capisco le esigenze della Svp che deve tenere insieme i timori dei suoi sindaci intorno al capoluogo - dice - ma questo è il tempo della chiarezza. Abbiamo perso molti anni a girare intorno al problema. E anche alcuni colleghi, come quello di Appiano, dovrebbero fare attenzione nel forzare sulla libertà di usare il mezzo privato. Perché con la salute della gente non si scherza». E Bolzano non è più in grado di aspettare le opere a lungo termine (come l'A22 in galleria).













Altre notizie

Attualità