Terreno Dalle Nogare, parte l’inchiesta

L’imprenditore avrebbe indotto sei consiglieri comunali del centrodestra a votare a favore dell’idoneità urbanistica


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Esplode il caso Dalle Nogare. Su disposizione del sostituto procuratore Giancarlo Bramante per tutta la giornata di ieri i carabinieri del reparto operativo speciale hanno effettuato blitz e sequestri di documentazioni negli uffici dell’assessorato comunale all’urbanistica ed in alcuni studi privati. L’ipotesi di reato è grave e riguarda il voto espresso dal consiglio comunale di Bolzano che diede parere favorevole alla ideoneità urbanistica di un’area (per il momento non edificabile) destinata ad essere utilizzata per partecipare ad un bando Ipes (numero 5253517) per la costruzione di 110 alloggi.

In sostanza, viene ipotizzato che il voto in consiglio comunale sia stato in qualche maniera influenzato da pressioni e promesse ben oltre l’ambito strettamente politico.Al centro dell’inchiesta c’è la seduta del consiglio comunale del 14 gennaio scorso nel corso della quale alcuni consiglieri dell’opposizione denunciarono una presunta pratica di “lobbyng” messa in atto dall’imprenditore Dalle Nogare.

L’indagine è coperta dal massimo riserbo ma in serata è trapelato che a finire nel mirino della magistratura è proprio l’operazione che prende le mosse per la prima volta nel 2011 quando l’imprenditore bolzanino Antonio Dalle Nogare firmò un preliminare per l’acquisizione di un terreno agricolo oltre via Resia (area Mair Defranceschi) per partecipare al bando Ipes per la costruzione di 110 alloggi. Il passaggio di proprietà non venne definito con rogito notarile. Resta il preliminare pronto ad essere utilizzato per poter portare a conclusione il grande affare.La domanda dei proprietari per ottenere la variazione in «edificabile» della classificazione urbanistica non andò però a buon fine.

Sia Comune che Provincia rigettarono l’istanza ed i proprietari - sostenuti dal costruttore - avviarono un contenzioso (dapprima davanti al Tar e poi davanti al Consiglio di Stato) che non portò a nulla. I ricorsi infatti furono bocciati ma la possibilità di portare a conclusione il grande affare per il costruttore Antonio Dalle Nogare si ripresenta nel 2013 quando cambia la legge urbanistica che riduce la tutela ambientale nel verde agricolo. Fu proprio in quel contesto che, in sostanza, venne riproposto il bando Ipes sempre per la costruzione di 110 alloggi dell’istituto provinciale dell’edilizia pubblica.

E’ in questa fase che si inserisce il parere favorevole espresso dal consiglio comunale di Bolzano sull’idoneità urbanistica del terreno in questione (poi confermata anche in commissione urbanistica). Il parere del consiglio comunale sarebbe stato necessario per far proseguire l’iter del progetto che si sarebbe interrotto , forse una volta per tutte, in caso di voto negativo.

Al centro dell’indagine del sostituto procuratore Giancarlo Bramante c’è proprio quanto sarebbe avvenuto ai margini dei lavori del consiglio comunale del 14 gennaio scorso. Alcuni consiglieri avrebbero subìto forti pressioni (forse con qualche promessa?) per esprimere voto favorevole. L’attenzione del magistrato è rivolta in particolare al voto favorevole espresso da 6 consiglieri comunali di centrodestra.

All’epoca furono i «grillini» bolzanini del Movimento 5 Stelle a denunciare il grave episodio. In un comunicato si parlò di «caffè offerto a sei consiglieri del centrodestra». E’ probabile però che la magistratura abbia deciso di muoversi per qualche ipotesi più concreta e pesante di presunta pressione esercitata sui consiglieri.

Le perquisizioni hanno toccato diversi ambienti politici ma per il momento non sono trapelati i nomi delle persone finite sul registro degli indagati. Per oggi sono attesi consistenti sviluppi.

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