Ticket non pagati, la sanità meranese perde 118 mila euro

Stralciate le pendenze relative a oltre 5 mila prestazioni Il comprensorio si arrende dopo anni di tentate riscossioni


di Giuseppe Rossi


MERANO. Il comprensorio sanitario di Merano dopo 12 anni di vani tentativi ha deciso di alzare bandiera bianca. Impossibile riuscire a incassare 118 mila euro di ticket fatturati a pazienti che negli anni 2004 e 2005 si sono rivolti all'ospedale per avere prestazioni sanitarie soggette al pagamento di una quota di partecipazione. Si tratta nel dettaglio di oltre cinquemila prestazioni, la maggior parte assoggettate a un ticket di 15 euro, che non sono state mai pagate dai pazienti, persone che vivono in città, in molti altri casi cittadini stranieri che probabilmente si sono resi irreperibili o addirittura si sono trasferiti altrove o all'estero.

Inutile cercare di incassare queste cifre, si sarà detto il responsabile economico finanziario del comprensorio sanitario, meglio portare a perdita le pendenze che risalgono ormai a oltre dieci anni fa. L'incredibile lista di mancati pagatori del ticket sanitario per le prestazioni specialistiche d'ambulatorio, per ricoveri ospedalieri o per passaggi in pronto soccorso che il triage aveva definito non urgenti e quindi soggetti al pagamento di un contributo è stata pubblicata ieri sul sito dell'Azienda sanitaria. In tutto oltre 5.150 posizioni di contribuenti che si sono visti con la determina cancellare un debito in alcuni casi di qualche decina di euro, nei casi più eclatanti, di importi tra i 1.300 e i 2 mila euro.

Molti sono i nomi di cittadini di origine straniera, ma nell’elenco ci sono anche nomi insospettabili, a cui nel portafoglio di certo non mancano cinquanta euro per saldare i debiti con la sanità pubblica altoatesina. Il comprensorio sanitario avrà di certo valutato anche il fatto che avviare una pratica di recupero forzoso dei propri crediti non vale la pena se l'importo della contesa si ferma a poche decine di euro e per questo molte delle posizioni esaminate sono state stralciate senza battere ciglio.

Ma tra i pazienti che non hanno pagato il ticket, oltre a coloro che avranno fatto finta di non vedere la fattura e il sollecito arrivato a casa, ci saranno persone che quel pagamento non se lo potevano permettere o chi addirittura ha deciso di non pagare con un gesto di contestazione nei confronti di una sanità che per una prestazione, magari il ricorso al pronto soccorso, chiede soldi ai contribuenti che già mensilmente in busta paga o annualmente in dichiarazione dei redditi si vedono defalcare volumi importanti di quattrini.

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