Tires, stop al nuovo impianto di risalita 

Alpenverein e Dachverband. «La sentenza ha bocciato il progetto di fattibilità approvato dalla Provincia» «Non si potrà costruire nulla finché non verrà redatto un parere positivo da parte della Commissione ambientale»



Bolzano. «La nuova cabinovia da San Cipriano di Tires alla malga Frommer quest’anno non si farà come invece ribadito di recente dagli impiantisti della Tierser Seilbahn Ag. E nemmeno la si realizzerà in futuro. Per lo meno finché mancherà un regolare parere positivo espresso legalmente del comitato ambientale della Provincia autonoma di Bolzano. Che per ora manca».

Lo ribadiscono il Dachverband für Natur und Umwelt, l’Alpenverein Südtirol e la sezione bolzanina dell’Alpenverein. Non è questione di opinioni, spiegano in una lunga e circostanziata presa di posizione diramata nella giornata di ieri. Lo hanno stabilito i giudici della sezione bolzanina del tribunale amministrativo regionale. Il Tar, sostengono l’associazione alpinistica e la federazione dei protezionisti sudtirolesi, ha bocciato sia l’approvazione dello studio di fattibilità da parte della Provincia sia il parere del Comitato ambientale della Provincia.

Avs e Dachverband sono contrari al nuovo collegamento da Tires alle piste da sci di Carezza. Per motivi naturalistici, ambientali e paesaggistici. Si dicono contrari soprattutto perché il nuovo impianto sarebbe in netto contrasto con la tipologia di turismo “sano”, ossia non meccanizzato, che contraddistingue la valle di Tires da decenni.

Il Tar, con sentenza 82/2019 pubblicata il 27 marzo ha accolto il ricorso di Avs e Dachverband per quanto concerne la mancanza di un regolare parere positivo da parte del comitato ambientale della Provincia. «Il comitato - spiegano i protezionisti sudtirolesi - è stato ampliato di numero in maniera arbitraria. Se ciò non fosse accaduto, non sarebbe arrivato un parere positivo».

Nonostante ciò, precisano ancora Alpenverein e ambientalisti, negli ultimi giorni le esternazioni da parte dei responsabili della società impiantistica, che vorrebbe realizzare il collegamento, hanno assunto toni trionfalistici. Si dice che si partirà entro l’anno. La sentenza, spiegano invece Avs e Dachverband, ha di fatto reso nulla l’approvazione da parte della giunta provinciale dello studio di fattibilità. Motivo per cui allo stato attuale mancherebbero i presupposti giuridici per poter approvare il progetto e quindi partire con i lavori. Naturalmente gli impiantisti potranno presentare ricorso, ma per il momento c’è lo stop. Chiaro e tondo. Se non dovesse essere presentato ricorso, si dovrebbe ripresentare un nuovo studio di fattibilità, con una nuova valutazione ambientale. I giudici, conclude l’Avs, in sentenza han rilevato una carenza di motivazioni da parte del comitato ambientale. Ci si auspica che nel secondo parere queste motivazioni siano quantomeno espresse in maniera più completa e orientata al rispetto di natura e paesaggio. DA.PA

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