Tommasini: «Non appoggerò nessuno»

Il vicepresidente provinciale sulle primarie: «Tra Repetto e Caramaschi vinca il migliore. Subito le trattative con gli alleati»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Le primarie sul candidato sindaco? «Vinca il migliore. Le primarie servono a questo, verificare il candidato con il migliore consenso e focalizzare le idee sulla città»: Christian Tommasini, vicepresidente della Provincia, farà parte della delegazione del Pd incaricata di provare a costruire una alleanza di centrosinistra. Le sue parole anticipano anche la sua decisione: non «tirerà» nessuno, tra i candidati finora in campo Caramaschi, Repetto e Huber.

Lunedì sera l’assemblea provinciale del Pd ha deciso che sì, le primarie si faranno e dovranno essere di coalizione. Sul giornale di ieri il sottosegretario Gianclaudio Bressa ha dato voce a chi pensa invece che «non è detto che si debba giungere a una candidatura solo attraverso le primarie». Traduzione: senza primarie, il Pd potrebbe mettere sul tavolo candidati come Claudio Corrarati e Umberto Tait. Ma le primarie, Renzi ha deciso, si terranno in tutte le città con voto amministrativo in primavera. Così Tommasini sui prossimi passi.

Le primarie sono ancora in dubbio? Lei fa parte del gruppo degli scettici.

«Si faranno. Avrebbe avuto senso un percorso diverso, se la Svp fosse stata disponibile a individuare insieme a noi un candidato unico per il primo turno».

Quando inizierete le trattative con i potenziali alleati?

«Dobbiamo farlo al più presto. La mia proposta sarà di organizzare un primo giro di opinioni con una riunione plenaria di tutti i possibili interessati, ecosociali e centristi. Noi, come Pd, dobbiamo andare lì senza avere prefigurato tutto. Non possiamo dare l’impressione di arrivare con i compiti pronti, in attesa solo della ratifica. Già siamo alle prese con il fenomeno che ci sentiamo dire “il Pd è bloccato”, “no, il Pd decide tutto da solo”. Siamo il partito principale, ci sta anche questo... Come ha deciso l’assemblea, siamo disponibili a individuare insieme il candidato sindaco, con procedura aperta, con regole che discuteremo insieme e con uno schema condiviso di progetto per la città vista con occhi di centrosinistra. In tempi di paura e di crisi, Bolzano deve tenere ferma la barra sull’idea di coesione sociale, che si costruisce anche consumando più cultura possibile. Ci troviamo tutti, in questo, anche parti sociali e sindacati».

Sui soliti temi caldi come potreste trovare un accordo?

«Sull’aeroporto ci sarà un referendum e forse anche sul Pru di via Alto Adige. Immagini che ognuno debba essere disposto a cedere qualcosa».

Repetto, Caramaschi e Huber: chi appoggerà?

«Non farò campagna elettorale per nessuno. È più utile che chi ha responsabilità si impegni per costruire il quadro e, nel mio caso, garantisca il raccordo con la Provincia sui grandi progetti, dalla circonvallazione al polo bibliotecario».

Veramente non «tirerà» nessuno?

«Le primarie servono per sondare la temperatura degli elettori e fare emergere il più forte. Repetto e Caramaschi sono persone eccellenti, con cui ho ottimi rapporti. Chiunque sarà il vincitore, è importante che il giorno dopo collaborino».

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