Toninelli: «Pedaggi più bassi e meno dividendi per i soci»  

La concessione A22. A suo sostegno il ministro cita l’Autorità di regolazione dei trasporti e la Commissione Ue  «Un aumento delle tariffe come richiesto dagli enti locali appare ingiustificato, più efficienza». Kompatscher media 


Maurizio Dallago


Bolzano. Lo aveva detto qualche giorno fa. «Dagli enti locali passi indietro e richieste non conformi alle regole dell’Autorità di regolazione trasporti (Art) e della Ue in merito al rinnovo della concessione A22». Così il ministro, Danilo Toninelli con la minaccia di far saltare il tavolo e bandire la gara, invece che puntare al «rinnovo in house». E ieri, il titolare dei Trasporti (Mit) ha replicato a chi lo vede come «l’uomo nero» in questa trattativa con gli enti locali, portando a sostegno delle proprie tesi due documenti: uno dell’Art e uno della Commissione europea. Entrambi pubblicati sul profilo Fb del ministro. «Non è vero che il mio ministero vuole mettere le mani sulla concessione A22, né si vogliono colpire i territori o addirittura, come qualcuno paventa, si punta a ridurre la manutenzione o a favorire licenziamenti. Tutt’altro. Si chiede la giusta efficienza, tariffe più basse e un po’ meno dividendi nelle casse dei soci», così Toninelli. Che poi aggiunge: «Lo dice chiaramente la nota dell’Art, che è del tutto indipendente dal Mit: nel Piano finanziario della concessione A22 sono stati inseriti impegni finanziari (gli 800 milioni di opere sul territorio, ndr) che nulla hanno a che fare con la gestione dell’autostrada. In più le nuove stime di traffico del concessionario, secondo cui nei prossimi anni ci sarà una forte riduzione dei mezzi in transito e che dunque giustificherebbero un aumento delle tariffe, smentiscono l’analisi trasportistica "validata dal committente appena quattro mesi fa"». E poi c’è la questione della governance. «Come potete leggere, è la Commissione Ue, non il Mit, a delinearne il meccanismo, condizione necessaria per arrivare a un affidamento a un soggetto in house totalmente pubblico», evidenzia Toninelli. In questa partita a scacchi c’è anche la questione del recupero di produttività da efficientamento. Dice, ad esempio Arno Kompatscher: «Il fatto è che vogliono applicare un “tasso di efficientamento” (obbligo di risparmio) del 3,91 % su una spesa che per oltre 80% è per il personale e la manutenzione. Vogliamo risparmiare sulla manutenzione, rischiando il crollo di ponti? Non credo. Allora sarebbe quasi tutto sul costo del personale. Assurdo, non può funzionare». Dal fronte M5S sulle parole di Toninelli interviene il consigliere provinciale Diego Nicolini. «Un messaggio importante del ministro», spiega quest’ultimo che poi manda segnali di pace: «Le posizioni e metodi di trattativa del nostro governatore sono a dire di alcuni componenti ministeriali, le più ragionevoli e propositive tra quelle degli enti locali». Ecco, Kompatscher sarà mercoledì prossimo alla pre-seduta del Cipe sul tema A22. Cercherà di trovare la quadra, confidando nelle sue capacità di trattativa.













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