Torna Terence Hill tra storie d’amore e difesa della natura

Iniziate in Pusteria le riprese della serie «Un passo dal cielo» L’attore: qui mi piace tutto, dai luoghi alle persone


di Daniela Mimmi


BOLZANO. Terence Hill, per la seconda volta, è a «Un passo dal cielo», ovvero in Val Pusteria dove in questi giorni sono iniziate le riprese della seconda serie della fiction che nel 2011 ha fatto registrare un ottimo successo di pubblico (una media di 5 milioni e 700mila telespettatori per ogni puntata) e richiamato molti turisti curiosi di vedere dal vero i luoghi fantastici visti in televisione.

Ieri comunque Terence Hill è sceso da quelle che ormai sono diventate le "sue" montagne per arrivare (con un po' di ritardo) alla affollata conferenza stampa di presentazione, con addosso ancora il costume di scena. Motivo del ritardo? Spiegato subito: Terence Hill è stato bloccato fuori dal set da un fan scatenato che si è denudato davanti a lui per mostrargli un enorme tatuaggio sul dorso, con Terence Hill e Bud Spencer.

Affollata, come era prevedibile, la conferenza stampa, anche e soprattutto di politici, a cominciare da Luis Durnwalder, che ha presentato Hill come "grande amico dell'Alto Adige", Thomas Widmann e i quattro sindaci che ospitano la ingombrante troupe, e l'interprete femminile principale Gaia Amaral, graziosa ed elegante in tubino nero. Ma da Roma è arrivato anche il giovane produttore del serial Luca Bernabei, da sempre un grande amante dell'Alto Adige che ha definito "paradiso". La troupe di Un passo dal cielo, del cui cast fanno parte oltre a Hill, anche Enrico Ianniello e Gaia Bermani Amaral, rimarrà in Val Pusteria, soprattutto a Braies, San Candido, Dobbiaco, Villabassa e dintorni fino a metà di luglio, dopo 96 giorni di riprese.

Terence Hill è sempre Pietro, l'eroica e intraprendente guardia forestale che ha fatto della difesa della natura della valle la sua missione. Evidentemente"sente" molto il suo ruolo se, nonostante il caldo della sala del'Hotel Laurin che ha ospitato la conferenza stampa, l'unica cosa che si toglie è il cappellino. Per questa nuova serie c'è un nuovo regista, Riccardo Donna che, come ricorda Terence Hill "ama molto l'Alto Adige e lo renderà in tv ancora più bello".

Oltre al posto e alla gente, Terence Hill sottolinea ancora una volta, come ha già fatto lo scorso anno, dell'Alto Adige ama anche la lingua, e soprattutto la sua "Muttersprache". Ama molto la nostra terra anche Gaia Amaral, la veterinaria della fiction, che, dalla sua Argentina, quando era piccola, andava a sciare a Plan De Corones. Terence Hill rischierà la vita e la storia d'amore con la veterinaria proseguirà, anche se ci saranno un intruso e un’intrusa. Ed ecco un po' di numeri: questa volta le puntate sono diventate 16 dalle 12 della precedente edizione e andranno in onda da ottobre in poi, la Provincia di Bolzano paga un milione e mezzo di euro come lo scorso anno pur con le puntate in più, mentre l'intera produzione costa 12,5 milioni di euro, di cui 2,5 saranno spesi in Alto Adige.

Nel 2011 è stata una delle serie televisive di maggior successo di RaiUno. “Questa serie televisiva non ha avuto solo un effetto territoriale di tipo economico per la nostra provincia, ma ha anche portato con sé una grande pubblicità all’Alto Adige come location” si rallegra Luis Durnwalder.

E l’assessore all’economia Thomas Widmann: «Il ritorno in Alto Adige della troupe di “Un passo dal cielo” è un esempio di quanto l’Alto Adige sia già una location filmica molto apprezzata». La produzione è stata supportata sul posto, come già era accaduto nella prima serie, dalla Business Location Alto Adige (Bls).

Dall’inizio di maggio Terence Hill, Enrico Ianiello e Gaia Bermani Amaral sono di nuovo davanti alla camera da presa per interpretare i ruoli della Guardia forestale Pietro, del Commissario Vincenzo e della veterinaria Silvia. In media 5,9 milioni di italiani hanno visto nel 2011 le diverse puntate della prima serie di “Un passo dal cielo”. Ora il seguito. “Questo è un progetto molto importante per il fondo altoatesino per le produzioni”, conclude Durnwalder.

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