la sciagura della venosta

Tragedia del treno Nuovi interrogatori e memorie difensive

BOLZANO. Ci sono almeno un paio di posizioni tra i cinque indagati per la sciagura ferroviaria della val Venosta che dovranno essere riprese attentamente in considerazione dal sostituto procuratore...



BOLZANO. Ci sono almeno un paio di posizioni tra i cinque indagati per la sciagura ferroviaria della val Venosta che dovranno essere riprese attentamente in considerazione dal sostituto procuratore Axel Bisignano che conduce l’inchiesta. Sono quelle di Gottfried Niedermair, direttore del consorzio di bonifica Valle Venosta (proprietario dell’impianto di irrigazione la cui rottura ha provocato la tragedia) e di Manfred Lechner, addetto alla sicurezza dell’impianto stesso.

L’avviso di conclusione indagine depositato nelle scorse settimane dal pubblico ministero, ha fatto scattare i termini per alcune iniziative in chiave difensiva di tutti gli indagati. Tra gli altri è stato sentito, con un formale interrogatorio, anche Helmuth Moroder, il City manager del Comune di Bolzano inquisito in qualità di responsabile (per conto della «Sta spa») del progetto per il ripristino della linea ferroviaria Merano-Malles. Il suo difensore, l’avvocato Francesco Coran, ha depositato una memoria difensiva di 73 pagine chiamandosi fuori da ogni ipotesi di responsabilità colposa (a seguito di presunta errata valutazione dei rischi geologici). La posizione di Helmuth Moroder è sempre stata, comunque, marginale rispetto al teorema accusatorio della Procura.

Nei prossimi giorni si saprà se le nuove argomentazioni difensive sono riuscite a modificare le conclusioni a cui è giunto il pubblico ministero dopo due anni di indagini assai complesse. Ricordiamo che per tutti gli indagati i reati contestati sono colposi di carattere omissivo, posto che l’inchiesta ha appurato che la sciagura fu provocata dalla rilevante fuoriuscita d’acqua dalle condotte del sistema di irrigazione.

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