TRAGEDIA SULLA STRADASedicenne travolto e uccisoin bicicletta a Bressanone

Il giovane, figlio di un'insegnante lettone del conservatorio, era studente al liceo Rainerum di Bolzano. Il padre adottivo è candidato del Pd alle prossime elezioni comunali di Bressanone



Un ragazzo di 16 anni  è stato investito da un'auto e ucciso mentre era in bicicletta in zona industriale a Bressanone. L'investitore è un ventiduenne del posto.

La vittima si chiamava Daniils Dmitrijevs, per tutti Daniels, studente al liceo Rainerum di Bolzano e figlio di un'insegnante di musica ucraina del conservatorio di Bolzano, compagna di Daniele Bizzo, candidato del Pd a Bressanone e gestore di un'area di servizio.

L'incidente è avvenuto mentre il ragazzo era in bicicletta insieme al padre adottivo, Daniele Bizzo, candidato del Pd alle prossime elezioni comunali a Bressanone.

Aveva solo 16 anni, Daniels. Talentuoso, sportivo, solare. La sua vita è finita ieri alle 19.10, investito e ucciso da un’auto mentre in sella alla sua bici stava attraversando la strada in zona industriale. Il padre lo precedeva di pochi metri e ha assistito impotente alla tragedia.

Un tranquillo venerdì prefestivo si è trasformato in un dramma. Daniels (il nome sulla carta d’identità è Daniils Dmitrijevs, ma per gli amici era semplicemente Daniels) stava facendo un giro in bici insieme al padre, Daniele Bizzo. Tutto è successo in un attimo. I due venivano da via Johann Kravogl, una strada laterale della zona industriale accanto alla Microtec e, mentre attraversavano via Durst per raggiungere la ciclabile dall’altra parte della carreggiata, il ragazzo è stato colpito in pieno da una vettura che giungeva da nord.

L’auto, un’Alfa 166, era condotta da L.K, un ventiduenne residente ad Elvas. L’impatto è stato violentissimo. L’abitacolo dell’auto è stato sventrato dal colpo e la stessa vettura si è fermata solo dopo più di cento metri e un paio di testacoda. Per Daniels non c’è stato niente da fare, è morto sul colpo scaraventato ad una ventina di metri dal luogo dell’impatto, sul marciapiede accanto alla ciclabile che voleva raggiungere. Il padre, come detto, era appena davanti a lui. È stato lui stesso a chiamare il 118.

Saranno ora i carabinieri del radiomobile di Bressanone (sul posto anche i colleghi di Chiusa) a ricostruire tutti i passaggi della dinamica, ma in quella via c’è il limite dei 70 chilometri orari e la macchina stava viaggiando su quel rettilineo ad una velocità molto più elevata. Daniels è stato colpito in pieno, sfondando cofano e parabrezza e poi venendo scaraventato lontano. L’urto è stato così violento che si è piegato anche il montante del tetto della vettura. Il padre era tre metri più avanti, ha sentito la frenata, ha fatto solo in tempo a girarsi e ha visto il figlio portato via dalla macchina.

L’Alfa di L.K. ha terminato la sua corsa contro le reti di pompaggio del gas, altrimenti sarebbe probabilmente finita nel fiume. Nell’incredibile tragedia, per altro, c’è stata la fortuna che nessun altro in quel momento passasse per il marciapiede: a quell’ora in zona industriale, infatti, i corridori e i ciclisti sono numerosi. Sotto shock ma illeso, L.K. è uscito dalla sua auto con le proprie gambe ma dopo l’arrivo del medico d’urgenza e delle ambulanze della Croce Bianca e Rossa ha perso conoscenza ed è stato trasportato all’ospedale brissinese. I soccorritori si sono ovviamente preoccupati subito delle condizioni di Daniels ma per lui non c’era più nulla da fare.

Accanto al corpo di Daniels è rimasto così il padre Daniele, disperato, e poco dopo è arrivata anche la madre Diana. Sono trascorsi lunghi momenti strazianti. Sul posto sono intervenuti anche gli psicologi dell’assistenza spirituale. Entrambi i genitori sono stati portati in ospedale sotto shock, dove sono stati raggiunti anche dalla nonna materna di Daniels.













Altre notizie

Attualità