Trampolini non a norma a rischio le gare di Tania

Dopo i lavori di adeguamento della piscina sono troppo bassi per l’omologazione La «coperta» del Lido è rimasta chiusa due giorni per tentare di correre ai ripari


di Davide Pasquali


BOLZANO. Piscina coperta del Lido chiusa due giorni per lavori urgenti. Riaprirà questa mattina. Perché? Dopo l’adeguamento dell’impianto alle normative vigenti, ossia la sostituzione delle vasca in piastrelle con una in acciaio inox, sono emersi diversi problemi, alcuni dei quali sono stati risolti, ma il più grave no. Con la nuova vasca il pelo dell’acqua è infatti salito di 28 centimetri. Precisi. Quattro piattaforme dei tuffi sono state adeguate (3, 5, 7 e 10 metri), ossia le si è rialzate di 28 centimetri. Esatti. I quattro trampolini e l’altra delle piattaforme da tre metri, al contrario, sono stati rialzati troppo poco, motivo per cui non ci si riesce a tuffare come si deve e non sono più a norma, ossia rischiano di non ottenere l’omologazione per le gare. A rischio la Coppa Rio 2016, competizione internazionale di inizio marzo, e soprattutto i campionati assoluti indoor di inizio aprile. Al trampolino da un metro manca un centimetro. Al trampolino da tre metri di centimetri ne mancano sei. Secondo le norme vigenti, si può stare più alti, ma non più bassi della misura convenzionale. Se si è più alti del pelo dell’acqua, si riesce a tuffarsi lo stesso e ad eseguire tutti i movimenti e le evoluzioni necessarie. Se si è più bassi, non c’è spazio per concludere gli esercizi. E bastano pochi centimetri, per rovinare tutto. (Per inciso, a una delle due piattaforme da tre metri di centimetri ne mancano 28, perché, non si sa per quale motivo, si è deciso di non alzarla proprio).

Giorgio Cagnotto, padre e allenatore di Tania, è tirato come la corda di un violino. Si aggira senza sosta dentro e fuori dalla coperta del Lido, dove stanno lavorando i tecnici. «Lavorare stanno lavorando, ce la stanno mettendo tutta. Forse ce la si farà, almeno per gli Assoluti, ma se non riescono a risolvere definitivamente, c’è poco da fare: si dovranno rifare i lavori». Le questioni tecniche sono complicate. E non si limitano all’altezza. C’erano pure gli spruzzi, per dirne una. Per chi non lo sapesse: per ridurre la tensione superficiale dell’acqua e favorire i tuffi, ma soprattutto per dare un riferimento al tuffatore - che altrimenti non saprebbe valutare la distanza dall’acqua durante il tuffo, se questa fosse tranquilla e piatta - si usano gli spruzzi, che rendono opaca l’acqua, increspandola. Altrimenti, chi si tuffa vedrebbe il fondo della piscina, ma non saprebbe dove si trova il pelo dell’acqua. Be’ insomma, per usare un termine gergale, pare abbiano cannato gli spruzzi: posizionamento errato, ugelli non a copertura radiale ma a fontanella ecc. Ieri li si è sostituiti. E ai trampolini si è lavorato pure di notte. Problemi pare ci siano stati perché le pedane erano scivolose, inclinate anziché piatte ecc. ecc. Si va avanti da mesi, per risolvere. Ma ogni settimana pare ne esca una nuova.

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