Trasporti green, rivoluzione lenta 

Autobrennero e imprenditori investono in mezzi ecologici ma la sostituzione dei veicoli inquinanti non è dietro l’angolo



BOLZANO. Tra città smart e mobilità green sta cambiando il mondo. Ma se il futuro dovrà essere sostenibile, il presente deve comunque potersi sostenere. Per dire, l'elettrico. La notizia la da Carlo Costa, direttore di A22: «Ci saranno 50 colonnine per il rifornimento, quasi una ogni stazione di servizio. E poi il metano, l'idrogeno... Insomma anche l'autostrada non si è meritata le medaglie al valore green solo perché è bella». Ma aggiunge: «Tuttavia non illudiamoci che l'elettrico invaderà ogni cosa e risolverà tutti i nodi della mobilità: occorrerà avanzare insieme, tra carburanti più puliti, metano e intermodalità». E pure Thomas Baumgartner, presidente di Confindustria trasporti e con l'enorme flotta tir della Fercam da condurre in porto ogni giorno, chiede un bagno di realismo: «Le merci in ferrovia? Bene. Anzi: benissimo. I nostri container la frequentano ogni giorno ma non illudiamoci che tutto sarà risolto domani. Finché il treno non sarà concorrenziale in termini di costi-benefici, la gomma resterà la spina dorsale della mobilità. E dunque del benessere. Ci saranno tir col 40% in meno di rumore, altri con carburanti meno inquinanti in percentuali impensabili». E dunque l'elettrico? Ecco l'altra notizia: «È alle viste il tir totalmente a zero emissioni - dice Baumgartner - e prepariamoci a vedere mezzi pesanti elettrici sempre più presenti sulle strade. E allora non so se la ferrovia sarà contenta...». In conclusione: domani è verde ma oggi serve avanzare su più fronti, non solo con l'elettrico, ancora carente in flessibilità, disponibilità e lunghe percorrenze. Ecco cosa emerso ieri dalla prima giornata di EuregioExpo mobility, una kermesse organizzata da Navy move smart, che ha messo insieme un palco istituzionale e poi le aziende che, a vario titolo, dall'auto all'energia , dal car sharing alle coop, si confrontano sul piano della ricerca e del mercato sostenibile. E che tra punte innovative futuribili e applicazioni ormai in uso, ha comunque offerto una serie di riflessioni articolate. Soprattutto quelle emerse dal confronto tra autostrada, con Carlo Costa, trasporti, con Thomas Baumgartner e intermodalità applicata alle nostre reti territoriali, con Harald Schnittner di Railtraction.

La risposta a Baumgartner non è stata manichea: «Certo - ha replicato il responsabile del trasporto su rotaia - la gomma resta indispensabile in ogni trasporto da stazione a destinatario ma oggi, dopo alcuni anni di "buco”, abbiamo tanti clienti tra i trasportatori su gomma. La ragione? Con un solo macchinista-guidatore e una locomotiva facciamo il lavoro di cinquanta autisti». Poi, per chi invece guida semplicemente la propria auto, resta l'A22. Che, ascoltando Costa, non sta ferma: «Già nel 2007 pensavamo allo sviluppo del metano e dell'idrogeno. Ci davano per matti, adesso questa trazione è una realtà che disegnerà il nostro futuro. Forse ancor più che l'elettrico». Il quale dovrà risolvere tanti problemi inerenti al suo uso ancora troppo complicato. «Ma con 50 colonnine di rifornimento andrà meglio» promette il direttore A22. Che non vuol far dimenticare le barriere antirumore trasformate per un chilometro tra Rovereto nord e sud in centrali di produzione energetica solare. Ma l'expo green ha anche aperto varie altre finestre.

Come quella dischiusa da Florian Zerzer, direttore del dipartimento ambiente della Provincia che ha tessuto le lodi della mobilità sostenibile territoriale applicata ai passi dolomitici: «Ebbene-ha confermato- dopo le perplessità iniziali e i mezzi sorrisi oggi abbiamo il 90% della popolazione che guarda con favore e interesse all'idea della chiusura dei valichi ai mezzi inquinanti e la loro apertura al traffico sostenibile e alle bici». E anche l'Euregio della politica e dei tre governatori ha proprio l'altro ieri imboccato la strada verde. (pc)













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