Treno: i documenti non si trovano
Proroga del mandato ai periti per rintracciare le carte sulla sicurezza
BOLZANO. Tragedia ferroviaria della Venosta. I risultati della perizia richiesta dalla Procura sarebbero dovuti arrivare per Natale, ma si è dovuto posticipare. I periti di parte faticano a entrare in possesso di alcuni documenti, teoricamente trasmessi da Rfi in Provincia, ma che attualmente non si trovano. Per procedere nelle indagini, anche allo scopo di poter iscrivere ulteriori nomi nel registro delle notizie di reato (oltre agli otto già presenti) mancano ancora diversi tasselli, motivo per cui nei giorni scorsi la Procura ha concesso ai propri periti una dilazione per la consegna della relazione finale sulle cause della tragedia, avvenuta in val Venosta il 12 aprile scorso. La proroga è stata concessa dal sostituto procuratore Axel Bisignano, per l'impossibilità allo stato attuale di identificare per nome e cognome eventuali indagati all'interno dell'ente pubblico. Due gli ostacoli principali in cui sono incappati i periti di parte nominati dal magistrato incaricato delle indagini. Innanzitutto, non sono ancora riusciti a entrare in possesso di alcuni documenti, teoricamente consegnati da Rete ferroviaria italiana alla Provincia di Bolzano, ma che non si riuscirebbero a trovare. Tradotto: pare che non si sappia dove siano andati a finire e nemmeno se siano mai esistiti. Nello specifico, si tratterebbe del cosiddetto progetto generale, previsto dalle vigenti normative sui Lavori pubblici. Ogni qual volta si intraprendano lavori pubblici, tipo la rimessa in funzione di una linea ferroviaria come avvenuto in Venosta, la legge prevede che venga istituito un organismo unico, il cui compito è di sovraintendere e gestire tutta la procedura, redigendo un progetto generale e occupandosi poi del coordinamento degli eventuali lotti in cui si suddividono i lavori. Ora come ora i periti stanno cercando di capire come sia stata gestita in via procedurale la riapertura della linea. Ci stanno provando, ma finora, nonostante gli otto mesi trascorsi dal deragliamento, non sono riusciti a entrare in possesso del progetto generale. Anzi, come detto pare non si sia nemmeno riusciti a comprendere se questo sia mai esistito. Rfi dice di aver consegnato tutto alla Provincia, ma la Provincia non è riuscita a fornire la documentazione. Inoltre, sono insorte difficoltà riguardo al direttore lavori, un ingegnere triestino. Nella relazione finale aveva scritto nero su bianco che si ravvisavano dei rischi idrogeologici sulla linea. I consulenti stanno approfondendo la questione. Come minimo, occorrerà attendere un altro mese. Ammesso che le carte si trovino e l'ingegnere spieghi nei dettagli. Il passo successivo prima della conclusione delle indagini, sarà la perizia sulla valvola dell'impianto di irrigazione, che la Procura vuole in contraddittorio fra le parti. Si terrà un incidente probatorio, con perito incaricato dal giudice.
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