«Troppi gli infermieri a rischio rottamazione»

Tanesini (Federsolidarietà): «L’obbligo del bilinguismo avrà conseguenze sul costo della sanità e del welfare. Quindi meno occupazione e meno servizi»



BOLZANO. Reazioni a catena nel mondo della cooperazione e dei sindacati dopo l'annuncio della giunta provinciale di voler introdurre l'obbligo del patentino di bilinguismo anche per tutti gli operatori del sociale che rendono possibili quotidianamente i servizi in ambito del welfare. Paolo Tanesini, presidente di Federsolidarietà, è caustico con la Provincia: “Quando esiste l’interesse politico ovviamente le cose vengono fatte presto e subito. Come cooperazione vorrei tuttavia ricordare che è da due anni che chiediamo di fare una cosa analoga con il coinvolgimento del Consorzio dei Comuni per applicare le clausole sociali per l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani, degli over 50, donne sole con figli a carico, delle persone svantaggiate, ma stiamo ancora aspettando. Evidentemente in questo momento viene ritenuto prioritario il bilinguismo”.

Il diritto al bilinguismo è in ogni caso un diritto per tutti i cittadini dell'Alto Adige. Lei vede delle alternative?

“Concordo sul sacrosanto diritto che ogni persona possa parlare nella propria lingua, che vi sia il dovere al bilinguismo reale, ma un conto è il bilinguismo un conto è il patentino. Spiace che si rispolveri di fatto l’emendamento del senatore Karl Ferrari del '95, un provvedimento che non ha portato a nessun vantaggio. Esistono strumenti alternativi gli appalti nei servizi di welfare tra cui quello di conferire ai cittadini di esercitare il diritto di scegliere i servizi nella loro madrelingua e che meglio soddisfano le loro esigenze. Ma poi esiste una questione morale: quella di non rottamare una generazione di infermieri e di operatori che per 25 anni hanno tenuto in piedi la sanità e il welfare altoatesino solo perché la sanità pubblica non è in grado più di assorbire il personale che esce dalla Claudiana”.

E allora?

Allora la regola, se vale, deve valere per tutti e deve riguardare il personale medico, paramedico, i contrattisti, i precettati etc. ma soprattutto dovrà necessariamente essere esteso a tutte le cliniche private e i centri accreditati della sanità altoatesina.

Quali saranno dal suo osservatorio le conseguenze di questa scelta della giunta provinciale?

L’obbligo del patentino avrà conseguenze sul costo della sanità e del welfare, quindi meno occupazione, meno servizi a costi più alti per cittadini e PA. Infatti il coinvolgimento della contrattazione territoriale a tutti i livelli sarà inevitabile. Altra conseguenza sarà legata alla pioggia di ricorsi che saranno presenti in quanto sarà oggettivamente impossibile verificare, in sede di valutazione dell’offerta, il possesso o meno dell’attestato. Ma vorrei pormi a voce alta un'altra domanda che girerei volentieri alla giunta provinciale: cosa succede rispetto all’obbligo della riassunzione in sede di rinnovo degli appalti?(s.t.)













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