Troppi pazienti in Medicina a Bolzano: protestano il primario e i colleghi


Valeria Frangipane


BOLZANO. «Da noi vengono ricoverati troppi pazienti - soprattutto anziani affetti da più patologie - e non è pensabile andare avanti così. Anche se sovraccarichi di lavoro continuiamo a garantire qualità nell’assistenza ma esistono regole interne disattese. E ne pretendiamo il pieno rispetto».
 Tutti i medici della Divisione di Medicina interna del San Maurizio (un centinaio di letti per poco più di trenta professionisti) ed il primario Christian Wiedermann chiedono - in un documento di cinque pagine fitte fitte inviato ai vertici dell’Asl unica, al Comprensorio di Bolzano ed ai sindacati Anpo, Anaao, Bsk - una soluzione rapida ad una situazione che si trascina, irrisolta, da troppo tempo e che riguarda la gestione di pazienti, soprattutto anziani, ricoverati in soprannumero nel loro reparto. I medici non si limitano però a protestare ma avanzano alcune proposte concrete che li aiutino ad uscire il prima possibile dall’impasse.
 Il documento arriva ad un anno e poco più dalla pensione del primario Mario Marchesi e dall’unificazione di Medicina 1 e Medicina 2 sotto la guida di Wiedermann.
 Scusate ma non è che il maxi-reparto che si è creato alla fine non è stato riorganizzato a dovere?
 «Assolutamente no - assicurano i diretti interessati - non è questo il problema».
 Il direttore generale del Comprensorio - Umberto Tait - ammette il disagio, ribadisce che la riunificazione delle due Medicine non ha provocato alcun disguido gestionale e si dice pronto a trovare una via d’uscita: «Forse dovremo aumentare il numero dei posti letto. Ma dovremo farlo senza impoverire i reparti specialistici e senza trasformare l’ospedale in un cronicario». Una bella scommessa perchè il disagio è pesante. L’ultima goccia che ha fatto traboccare un vaso stracolmo risale al week-end del 10 e dell’11 aprile quando Medicina si è trovata a sopportare un carico eccessivo di pazienti arrivati dal Pronto soccorso. «E non si è trattato di un caso isolato - scrivono - ma di un episodio che fa parte dell’ennesima serie di casi che si sono presentati purtroppo con sempre maggiore frequenza negli ultimi due anni». Nello specifico per i medici «non è più sostenibile a cuor leggero la norma vigente anche se non scritta (ma documentabile nelle centinaia di cartelle cliniche depositate) per cui è possibile ricoverare pazienti in Medicina senza limite di numero».
 Pazienti che, quando il numero cresce in maniera esponenziale e mancano letti, vengono trasferiti anche «in qualsiasi altro reparto» faccenda che potrebbe finire per esporli ad un rischio concreto di cattiva gestione.
 «E questo capita anche quando esistono posti letto liberi in altri reparti specialistici di competenza. E diciamo questo - precisano a voce - senza prendercela con le specialistiche ma ribadendo a chi di dovere che i principi gestionali, che riteniamo inderogabili, non possono essere regolarmente disattesi».
 La Divisione chiede compatta che la direzione sanitaria s’impegni a portare avanti, rapidamente, un progetto di ristrutturazione del modello organizzativo di ricovero ospedaliero ed avanza un ventaglio di proposte articolate. Eccone alcune. «Per l’immediato chiediamo alla direzione medica di redigere e siglare un documento da consegnare al paziente nel quale lo si avvisa che - a causa di esigenze alberghiere - può essere ricoverato fisicamente in un altro reparto rispetto a quello che gli presta l’assistenza medica. E gli si dica anche che, in caso di sopravvenute esigenze di posti letto, potrà essere spostato a qualsiasi ora del giorno e della notte senza alcun preavviso da un reparto all’altro. Chiediamo poi di redigere una circolare nella quale si ribadisca la necessità di rispettare la riorganizzazione delle guardie (marzo 2005) e nello specifico la modalità di distribuzione equa dei ricoveri internistici durante le ore notturne e festive nei reparti dell’area medica». I diretti interessati chiedono che entro l’autunno «venga potenziato il Pronto soccorso con la creazione di un turno di guardia per l’area medica attivo tutte le notti del mese attraverso contratti d’opera o con l’offerta di pacchetti di prestazioni aggiuntive su base volontaria da proporre ai medici del Comprensorio di Bolzano e degli altri Comprensori». Tra le ultime richieste - a breve medio termine - anche quella che punta a creare percorsi interdisciplinari tra il Pronto soccorso ed i reparti specialistici













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