Trovati i portatori per la Madonna

Fra i volontari anche gli Schützen e gli alpini. E il parroco ringrazia


Fabio Zamboni


BOLZANO. Problema risolto: la Madonna Pellegrina della chiesa di Don Bosco ha già trovato i suoi portatori per la processione dell'Immacolata. Anzi: dopo il nostro appello di ieri, i portatori saranno molti di più dei dieci necessari a far viaggiare la pesante statua per le vie del rione. «L'articolo sull'Alto Adige di ieri - ci racconta entusiasta don Gianpaolo Zuliani - ha fatto miracoli: una decina di soci dell'Unitalsi si sono proposti, e pare siano più giovani e robusti di quelli che avevano dato forfait. E poi tre parrocchiani mi hanno suonato il campanello stamattina per proporsi come volontari».

Il "grido d'allarme" era stato lanciato domenica da don Zuliani in una situazione insolita: durante la messa, aveva spiegato ai parrocchiani che la cerimonia dell'8 dicembre era a rischio, perché i portatori erano afflitti da acciacchi legati all'età e quindi si vedeva costretto a chiedere aiuto. E allora gli abbiamo dato una mano, pubblicando il suo appello.

Ieri in molti hanno chiamato il giornale per offrire il proprio aiuto. Subito è arrivata la disponibilità degli alpini di Don Bosco, dell'associazione onlus Paola Mazzali che sta diffondendo la voce, e persino la disponibilità degli Schützen: «Non c'è problema - ci ha detto ieri Arthur Bacher, leader della sezione bolzanina dei Tiratori -: è vero che l'8 dicembre molti di noi saranno in vacanza e molti al tradizionale concerto di Innsbruck, ma sicuramente qualcuno si troverà. Io abito in Via Alessandria e conosco bene il parroco tedesco di quella parrocchia, don Andreas. Mi metterò in contatto con lui, per saperne di più».

Egidio Tonolli, del direttivo Ana di Don Bosco, è già pronto: «Ho letto sul giornale. Tranquilli, ci saremo: in questi giorni andrò personalmente nella parrocchia dove tra l'altro ero consigliere, mettendomi a disposizione con alcuni altri alpini». Ci ha poi telefonato Francesco Cocca, attivo nelle associazioni benefiche "Paola Mazzali" e AIL (anti-leucemia): «Contatteremo direttamente il parroco, è una bella iniziativa».

Il "rischio" a questo punto è che ci siano più portatori che pellegrini in processione: «No, non si preoccupi - ci dice don Zuliani -, anche perché di uomini ne servono ben più di dieci, perché il percorso è lungo e serve almeno un cambio: partiremo alle 16.30 dal piazzale di Santa Maria in Augia per salire poi in Via Cagliari, girare in Via Palermo, scendere in Via Milano, fare tappa alle due case di riposo che s'affacciano sulla via, arrivare alla rotonda di Via Gutenberg, girare verso Via Parma per risalire poi Via Sassari fino alla chiesa di Don Bosco, "sede" della statua».

Che è di pregio? «Beh, diciamo che quantomeno ha una lunga storia ed è un simbolo importante: mi hanno raccontato che questa Madonna Pellegrina scese su Bolzano portata da un elicottero che negli anni Cinquanta la depositò in Piazza Walther. Da lì, in processione, arrivò alla nostra chiesa, dove risiede da oltre sessant'anni». Chi la vuole portare in processione, può scrivere al parroco: gianpaolo.zuliani@gmail. com

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