Trovato morto nel fiume

Recuperato ieri mattina nell’Isarco, vicino a Ponte Roma, il corpo di Angelo Olivotto



BOLZANO. Il fiume ha restituito ieri un altro corpo: è quello di Angelo Romano Olivotto, ex ferroviere di 86 anni scomparso la scorsa settimana. Ieri, poco dopo le 13, i sommozzatori dei vigili del fuoco di Bolzano hanno recuperato dall’Isarco la salma del pensionato. Ad avvistarlo sono stati i carabinieri del nucleo elicotteri di Laives che sin dalle prime ore del mattino sorvolavano le aree lungo il Talvera, l’Isarco e l’Adige. La salma era rimasta incastrata tra i cespugli dell’isolotto che si trova un centinaio di metri a sud di ponte Roma. E mentre i militari davano l’allarme, anche una passante, lì per caso, ha chiesto aiuto. I pompieri del soccorso fluviale sono arrivati con un gommone e hanno raggiunto quel fazzoletto di terra tra ponte Roma e ponte Palermo. Sono arrivati anche i soccorritori del 118, ma da subito è parso chiaro a tutti che non c’era più nulla da fare. Con grande cautela i vigili del fuoco hanno avvolto il corpo di Angelo Romano Olivotto in un telo blu. Poi è stato caricato sul gommone e portato a riva, sul lato delle passeggiate di via Genova. Nel frattempo, i carabinieri hanno avvisato i parenti dell’ex ferroviere. Poco dopo è arrivato Giorgio Olivotto, uno dei tre figli del pensionato. «L’ex ferroviere aveva in tasca i documenti e corrispondeva alla descrizione fatta dai parenti - ha spiegato il maggiore Massimo Rosati -, ma come è prassi in questi casi è necessario un riconoscimento da parte di un familiare». A doverlo fare, con la morte nel cuore, è stato il figlio.

Quella di ieri è l’ennesima tragedia delle ultime settimana. Si tratta, infatti, del quarto corpo recuperato nel fiume nel giro di pochi giorni. Angelo Romano Olivotto era scomparso mercoledì 18 giugno. Aveva lasciato il suo appartamento in via Gorizia alle 17 per fare una passeggiata lungo il Talvera. È stata l’ultima volta che la moglie l’ha visto vivo. Subito dopo la sua scomparsa, figli e nipoti si erano messi a cercarlo ovunque. Una bolzanina aveva segnalato ai carabinieri di averlo visto seduto su una panchina vicino a Castel Mareccio. Non solo: dalle telecamere di videosorveglianza è emerso che giovedì mattina, verso le 5, Angelo Romano Olivotto era andato in stazione dove era rimasto mezz’ora. Poi aveva lasciato l’edificio dirigendosi verso il centro storico. Dove ha trascorso la notte? Probabilmente ha vagato a lungo senza meta. Per una settimana i figli l’hanno cercato ovunque. Sono stati anche in stazione, visto che Olivotto per anni aveva lavorato come ferroviere. Per giorni hanno setacciato anche l’argine del Talvera. A turno controllavano le passeggiate, i ponti e le stradine che portano al centro storico. Ieri hanno perso anche l’ultima spera di riabbracciarlo.

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