Turista precipita per 400 metri Morta sul Gran Zebrù

La 46enne germanica camminava assieme al compagno È caduta lungo un canalone mentre tornavano al rifugio


di Bruno Pileggi ; di Bruno Pileggi


SOLDA. È caduta lungo un canalone per 400 metri durante un’escursione ad alta quota con il compagno: le lesioni riportate non hanno dato scampo a una 46enne germanica, U.H. di Pirna in Sassonia, morta ieri sulla parete normale del Gran Zebrù.

La coppia di turisti tedeschi era partita di primo mattino dal rifugio Pizzini, sul versante lombardo del gruppo dell’Ortles. Erano ben attrezzati, ma forse poco allenati in quanto piuttosto attardati rispetto alla tabella di marcia prevista per coprire il percorso. Intorno alle 13.30, sulla via del ritorno a quota 3.400 metri la donna, che procedeva alle spalle del compagno, ha perso l’equilibrio rovinando per circa 400 metri lungo un canalone. La caduta ha provocato una valanga di sassi e ghiaccio che hanno reso ancor più drammatica la circostanza. L’uomo, vista la pericolosità e la distanza che lo separava dalla compagna, ha subito desistito dall’idea di raggiungerla. Ha provato a chiamare i soccorsi con il cellulare senza però trovare campo. È quindi sceso in gran fretta al rifugio Pizzini raggiunto il quale è stato allertato il 118.

In volo si è alzato l’elicottero dell’Aiut Alpin che a Solda ha caricato a bordo quattro uomini del Bergrettungsdienst capitanati da Olaf Reinstadler. Proprio in quel frangente, la nebbia che copriva la zona si è diradata quel tanto che è bastato ai soccorritori per individuare l’escursionista, già deceduta a causa delle ferite riportate. Il corpo è stato issato con l’uso del verricello è trasportato al centro di protezione civile di Solda, dove sono giunti per gli accertamenti del caso i carabinieri di Prato Stelvio. Successivamente, la salma è stata composta nella camera morturia dell’ospedale di Silandro.

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