il caso

Twenty, Podini chiede 500 mila euro di danni all’Unione

BOLZANO. Querelle fra Unione commercio e Podini Holding riguardo a Mediaworld e alle cause in corso al Tar riguardo il Twenty. È tutto un botta e risposta. Su mandato dalle famiglia Podini, a seguito...



BOLZANO. Querelle fra Unione commercio e Podini Holding riguardo a Mediaworld e alle cause in corso al Tar riguardo il Twenty. È tutto un botta e risposta. Su mandato dalle famiglia Podini, a seguito dell’ultima sentenza che ha dichiarato illegittima la licenza di vendita, i legali del gruppo hanno chiesto ai rappresentanti dell’Unione un risarcimento danni di 500 mila euro, ritenendo che la Podini Holding abbia subito un danno per via delle dichiarazioni rese dall’Unione a commento della sentenza. L’Unione ieri ha comunicato di non aver nessuna intenzione di pagare, ergo, come minacciato dalla Podini Holding, ora scattera una querela. Giovanni Podini ieri ha inoltre voluto puntualizzare: “E’ ora di finirla con le accuse infondate, basta con la distorsione dei fatti. Abbiamo lottato per anni e per vie legali per ottenere le licenze che abbiamo a diritto ottenuto. Qualsiasi cittadino, ogni altro possibile concorrente avrebbe optato per le stesse identiche scelte, e ne sono certo avrebbe operato nello stesso identico modo». L’Unione Commercianti «ha investito i propri soldi per procedere contro le decisioni, che il loro attuale direttore aveva nel suo precedente impiego, esso stesso sottoscritte. Secondo la mia personale opinione questo è indice di come l’Unione Commercianti, sia perennemente contro ogni forma di rinnovamento, progresso e sviluppo e crea volutamente confusione». Questo comportamento “è un danno per l’Unione stessa e l’economia altoatesina nel suo complesso”. Noi, conclude, “continueremo nonostante tutto per la via intrapresa, nonostante la difficile situazione economica, proseguendo ad investire in Alto Adige e per gli altoatesini che alla fine sono i veri beneficiari.”(da.pa)













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