Bolzano

Ucciso oculista: per anni aveva lavorato in Alto Adige

Amos Bartolino è stato ammazzato nel Modenese con un colpo di pistola. Noto e apprezzato anche in val Pusteria (1992 al 1996) e all’ospedale di Merano



BOLZANO. Prima gli ha sparato, uccidendolo, poi è tornato a casa, dove si è tolto la vita, sempre con un'arma da fuoco. È successo domenica mattina, 13 luglio 2014, a Santa Caterina di Concordia (Modena), in via delle Chiaviche 14, in aperta campagna: sono morti due uomini, di 50 a 51 anni, che sarebbero stati legati da rapporti di lavoro.

I carabinieri stanno indagando per capire il rapporto fra i due e quali siano stati i contrasti che hanno portato a questo epilogo. L'omicidio-suicidio si è consumato nel cantiere di una villetta in costruzione. Dalle prime ricostruzioni, i due si sarebbero incontrati per parlare di una questione in sospeso. La vittima è Amos Bartolino, noto anche in Alto Adige: ha lavorato come oculista all’ospedale di Brunico dal 1992 al 1996 ma anche al San Maurizio ed al Tappeiner di Merano. La vittima, medico all'ospedale di Correggio (nominato nel giugno del 2012 direttore della Struttura complessa di oculistica dell'Ausl), sarebbe il proprietario della casa in costruzione.

L'omicida che poi ha rivolto verso di sè la pistola uccidendosi, è invece del Modenese. Per il delitto, sarebbe stata utilizzata una Glock 40 Smith and Wesson, legalmente detenuta. Al momento della tragedia era presente una terza persona, un artigiano, che avrebbe riferito di essere poi fuggito. Il testimone, originario della zona, è stato sentito a lungo dai carabinieri. Non è chiaro il movente che possa aver spinto Ghidoni a sparare e poi a rivolgere l'arma verso se stesso.

Risulta che conoscesse molto bene l'oculista. Appena si è diffusa la notizia ha destato scalpore in Pusteria, dove Bartolini era piuttosto conosciuto. Nato a Reggio l'11 novembre 1963, si è laureato in medicina e chirurgia nel 1987 a Parma con lode e specializzato in Oftalmologia nel 1991 all'Università di Parma, con lode. Ha iniziato la carriera come assistente medico nel 1990 nella clinica universitaria Erlangen-Norimberga, dal 1992 al 1996 ha proseguito la sua carriera all'ospedale di Brunico, dal 1996 per quattro anni ha lavorato nel reparto di oculistica dell'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio e dal 2000 all'ospedale di Carpi, dove dal 2010 ha assunto la responsabilità di direttore.

L'artigiano, invece, sarebbe Carlo Ghidoni, elettricista originario di Carpi che viveva in una porzione della casa in corso di ristrutturazione a Santa Caterina di Concordia. I carabinieri stanno indagando per capire il rapporto fra i due e quali siano stati i contrasti che hanno portato a questo epilogo.

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