Una funivia altoatesina sul Monte Bianco

Il nuovo impianto sarà interamente sviluppato a Lana dalla Doppelmayr



BOLZANO. Sarà targata Alto Adige la nuova funivia che collegherà Courmayeur a Punta Helbronner, sul Monte Bianco. Le cabine saranno interamente realizzate a Lana, nello stabilimento della Doppelmayr, e tra le aziende che costruiranno le infrastrutture c'è anche la bolzanina Pac.
Con un valore di 105 milioni, quello del rinnovo delle funivie che collegano Courmayeur a Punta Helbronner è l'appalto funiviario più grande mai aggiudicato. Ha vinto il consorzio "Cordee Mont Blanc", che ha in Doppelmayr Italia il socio più importante col 30%, mentre il restante 70% è suddiviso tra diverse aziende di costruzione tra cui c'è anche la bolzanina Pac.
Il progetto è stato presentato ieri presso la sede di Lana della Doppelmayr. «Per noi - afferma l'ad Othmar Eisath - si tratta di un appalto importantissimo, che come importo è superiore al nostro fatturato annuo». Diverse le specificità illustrate dal progettista Dino Veronesi e da Thomas Pichler, responsabile vendite della Doppelmayr e vicepresidente del consorzio.
Si parte dai 1300 metri di quota di Courmayeur per arrivare ai 3.500 di Punta Helbronner passando per la stazione intermedia di Mont Frety. Le stazioni non usurano energia esterna (saranno sfruttate geotermia e fotovoltaico) e ospiteranno anche altri servizi (dalla multisala della stazione intermedia alla terrazza panoramica di quella a monte). Due le funivie (una da Courmayeur a Mont Frety, l'altra dalla stazione intermedia fino in cima), che con una portata oraria di 800 persone raddoppieranno la capacità delle funivie esistenti: saranno simili a quella realizzata dalla Doppelmayr a Malcesine (ma anche a Città del Capo o Palm Springs), con cabine rotanti e interamente vetrate per offrire ai viaggiatori una visuale completa sulle vette.
La sfida maggiore sarà quella dei lavori in alta quota, possibili solo per 3-4 mesi all'anno. «In cima si arriva solo a piedi o in elicottero», sottolinea Eisath. Per facilitare i lavori, dalla stazione di Punta Helbronner sarà scavata una galleria verticale lunga 70 metri che sarà collegata - attraverso un secondo tunnel, stavolta orizzontale e lungo 120 metri - al rifugio Torino. I lavori di cantierizzazione sono già partiti, quelli veri e propri inizieranno tra un anno per terminare nel 2015. Gli operai provengono quasi tutti dall'Alto Adige, in particolare dalla val d'Ultimo e dalla val Passiria: «Sono tra i pochi al mondo - sottolinea Eisath - ad essere in grado di lavorare in condizioni così difficili». (mi.m.)

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