Una seconda molotov inesplosa sul balcone: caccia al commando 

L’attentato di via Cadorna. Trovata una bottiglia integra: potrebbe essere decisiva per le indagini della polizia La sostanza contenuta nella bomba ha corroso l’esterno e cancellato tracce organiche. Esclusa per ora la pista politica


Sara Martinello


Bolzano. Sono due le molotov lanciate l’altra notte contro Villa Rosa, la bella palazzina primonovecentesca tra via Cadorna e i campi sportivi del Talvera. Una è quella che ha dato fuoco al balcone del secondo piano, con le fiamme propagatesi al terzo. L’altra, invece, è rimasta inesplosa sul poggiolo del primo piano. E potrebbe essere questa un elemento determinante nelle indagini della polizia.

La passeggiata provvidenziale.

Resta in mano alla Questura l’identità della persona che trovandosi a percorrere le passeggiate alle 3.20 della notte tra venerdì e sabato ha notato le fiamme avvolgere i due balconi e sentito le finestre andare in frantumi. Di qui la chiamata ai soccorsi. Non solo: il passante ha anche suonato tutti i campanelli. Un atto provvidenziale per la dozzina di adulti, più i bambini, che risiedono a Villa Rosa, precipitatisi subito in strada. La persona che ha lanciato l’allarme si trovava a passare di lì perché abita nei dintorni.

La seconda molotov.

A scatenare il principio d’incendio, fortunatamente senza vittime, è stata la molotov scagliata sul balcone del secondo piano. Ma durante l’ispezione dell’elegante palazzina giallo ocra, cui si accede dal viottolo tra via Cadorna e i campi sportivi, i vigili del fuoco hanno rinvenuto sul balcone del primo piano un’altra bottiglia analoga. Integra. Poiché non si è rotta, l’innesco non è riuscito infatti a far partire la micella incendiaria. Al momento, però, la seconda molotov risulta inutile: anche se sulla sua superficie gli attentatori avessero lasciato impronte, di queste non c’è traccia, come rilevato dalle analisi del corpo permanente dei vigili del fuoco e della polizia scientifica. La sostanza contenuta nella molotov, infatti, ha sporcato l’esterno della bottiglia, e avendo un elevato potere corrosivo ha eliminato qualsiasi sostanza organica valida per le indagini. Solo in un caso la bottiglia potrebbe tornare alla ribalta come elemento dirimente, cioè se si trovassero confezionamenti simili in possesso di un indagato.

Esclusa la pista politica.

Di indagati per ora non ce ne sono. Si valuta se possa essersi trattato dell’opera di una persona sola o se ci siano più attentatori, che potrebbero aver agito come un commando. I colloqui coi condomini di Villa Rosa farebbero escludere la pista politica cui l’immaginario legato alle molotov potrebbe rimandare, almeno al momento. Sembrano da accantonare anche eventuali screzi, considerati dalla squadra Mobile della polizia un motivo troppo debole per scatenare l’idea di lanciare due molotov contro una casa nel cuore della notte, con tutti gli inquilini immersi nel sonno.













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