Una targa alla casa natale di Mayr Nusser
BOLZANO. Ha detto no quando era più facile dire dì. Ha detto no sapendo di condannarsi per questo. Nel giorno del settantesimo anniversario della morte di Josef Mayr Nusser il Comune di Bolzano ha...
BOLZANO. Ha detto no quando era più facile dire dì. Ha detto no sapendo di condannarsi per questo. Nel giorno del settantesimo anniversario della morte di Josef Mayr Nusser il Comune di Bolzano ha voluto ricordare questa figura di resistenza con una targa commemorativa applicata alla casa Natale dell’eroe bolzanino. Particolarmente importante la presenza del figlio Albert Mayr Nusser.
A ponte Campiglio, all’angolo tra via Città di Sopron e via Mayr Nusser, dunque, ecco il ricordo di un gesto che merita di essere raccontato ancora una volta. Che merita, in realtà, di essere raccontato ogni volta. Dopo l’annessione dell’Alto Adige al Reich, infatti, Mayr Nusser fu arruolato forzatamente nelle SS e spedito in Germania, a Konitz. Il motivo era semplice: addestramento serrato. Al momento di prestare giuramento, però, si rifiutò categoricamente per coscienza. I camerata e i superiori, naturalmente, non smettevamo di consigliarlo del contrario. Una decisione che lo infila in un carro bestiame verso il campo di sterminio di Dachau: da militante a deportato. Durante il viaggio, però, Mayr Nusser perde la vita ad Erlangen il 24 febbraio del 1945 a causa dei maltrattamenti subiti, della fame e della sete.
«Mio padre - le parole del figlio Albert - rappresenta ancora oggi un esempio di coraggio civile, lealtà e fede. Ha un’attualità sorprendente che merita grande attenzione». Presente alla cerimonia anche il sindsaco Luigi Spagnolli: «La nostra città può andare fiera di questo suo concittadino che ha pagato con la vita, la coerenza, la rettitudine ed il rifiuto del nazismo opponendosi ad una ideologia che aveva come base la negazione dei diritti fondamentali di ciascun individuo. Hanno partecipato al momento di raccoglimento anche il vice sindaco Klaus Ladinser, il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini e l’assessore alla scuola tedesca Philipp Achammer. Tra loro anche diversi consiglieri comunali e provinciali per un omaggio che va oltre l’attualità.
La scomodità di un no tanto fatale quanto importante.(a.c.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA