Uno studio valuta la possibilità di unire Asm e Meranarena

La valutazione è stata affidata alla società Astoria E la giunta rimanda il rinnovo del cda guidato da Mazzei



MERANO. Ha un futuro in riva al Passirio la convivenza tra due società inhouse del Comune di Merano, l'una impegnata nel servizio di raccolta e smaltimento rifiuti oltre che di gestione dell'acquedotto, l'altra a cui è demandata la gestione della gran parte degli impianti sportivi?

A dire se Meranarena srl e Azienda municipalizzata spa alla fine dovranno fondersi o meno sarà uno studio affidato da Asm, in collaborazione con la giunta comunale, alla società Astoria, azienda specializzata nelle analisi delle sinergie tra aziende che operano nel settore delle «utilities».

La mancata designazione dei membri del consiglio di amministrazione di Meranarena srl, in scadenza a fine aprile, dipenderebbe proprio dall’attesa che sindaco e assessori possano consultare questa relazione.

Da tempo una legge nazionale impone entro il 2017 ai Comuni di ridurre il numero delle partecipate e in particolare delle società cosiddette inhouse, ovvero aziende di diritto privato ma incaricate in esclusiva, e quindi senza bando di gara, di svolgere attività per conto dell'ente pubblico. Merano, come è noto, di società inhouse ne ha due Asm e Meranarena.

Arrivare a una società unica secondo alcuni tecnici è possibile e produrrebbe come primo risultato il risparmio dei costi di un cda, di un direttore e per buona parte anche dell'apparato amministrativo della società meno strutturata.

E ora che una legge impone ad Asm di liberarsi della proprietà della rete gas comunale, attraverso la quale oggi Aew fornisce il metano alle case e ai condomini, una fusione potrebbe diventare necessaria, dato che verranno a mancare gli incassi che compensano il deficit annuale prodotto dall'acquedotto.

L'unico dei due consigli d'amministrazione in scadenza è quello di Meranarena (Asm è stato rinnovato lo scorso autunno) e pertanto su quell'esecutivo si stanno concentrando gli interessi della giunta comunale. Tre le ipotesi al vaglio, visto che comunque una fusione, anche se dovesse essere la proposta finale contenuta nello studio Astoria, non sarebbe praticabile già nel 2016.

La prima sarebbe quella di ridurre il cda a un solo amministratore unico, la seconda quella di un rinnovo non triennale ma fino a revoca (e qui entra però in gioco lo statuto della società), oppure la riproposizione di un cda a quattro.

Di quel consiglio d'amministrazione, oggi presieduto dall'avvocato Federico Mazzei, sicuramente non farà più parte l'avvocata Cristina Laurenza, che l'altro giorno è stata designata, su indicazione di Alleanza per Merano, come rappresentante meranese nel cda di Sasa spa al posto di Lorenzo Fornasier, membro uscente. Assieme a Laurenza, la giunta meranese sarà rappresentata in Sasa dal dirigente provinciale Renè Rainer, di estrazione verde. (rog)

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