Vaccini, 30mila bimbi non sono in regola

Il direttore Schael: «Niente panico, nessuno verrà escluso da nidi e materne. Ma nei prossimi mesi bisognerà vaccinarsi»


di Davide Pasquali


BOLZANO. «Niente panico, c’è tutto il tempo per mettersi in regola: l’anno scolastico 2017-2018 sarà di transizione: per ora nessuno verrà escluso da asili nido, Tagesmutter, Kita o scuole materne». È l’accorato appello lanciato dal direttore generale dell’Asl Thomas Schael riguardo ai temuti obblighi vaccinali introdotti a livello nazionale. Nei giorni scorsi da parte dell’Asl altoatesina sono state spedite 90 mila lettere ai genitori di altrettanti bimbi e ragazzi da 0 a 16 anni. Sono in 30 mila a non essere in regola, in buona parte per non essersi sottoposti alla vaccinazione contro morbillo parotite e rosolia.

Contromisure. In questi giorni i centralini Asl sono intasati. A livello nazionale è un marasma, anche perché il ministero ha lasciato alle regioni larghi spazi di manovra. Tanta confusione, poche certezze. In Alto Adige l’Asl ha tentato di correre ai ripari. In questi giorni stanno arrivando alle famiglie 90 mila lettere. Per 60 mila c’è solo la conferma: tutto ok, siete in regola, consegnate questa lettera al vostro asilo/scuola a inizio anno. Per altri 30 mila le cose stanno altrimenti. Nella lettera si citano le vaccinazioni da fare. Dopo questa missiva, fra due mesi ne arriverà una seconda con la convocazione per la vaccinazione. Poi, dopo due mesi, chi non si adegua dovrà presentarsi a un colloquio vaccinale. Se lo si eluderà, dopo un paio di mesi arriverà la sanzione. Ma permarrà comunque l’obbligo di vaccinarsi. Pena l’esclusione, dal 2018/19, da nidi e materne, da 0 a 6 anni.

Cosa è vero. Ieri l’Asl ha schierato i suoi esperti di vaccinazioni, per spiegare cosa sia vero e cosa no. L’attuale riduzione delle coperture vaccinali, si è spiegato, ha provocato la recrudescenza di alcune malattie come il morbillo, e potrebbe portare al ritorno di patologie ormai assenti dal nostro paese, come la polio o la difterite, ma non ancora debellate dal resto del mondo. La sicurezza dei vaccini è documentata da milioni di dosi somministrate, dalla costante attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi e dagli studi di sicurezza che vengono effettuati sia prima dell’autorizzazione che dopo l’immissione in commercio di ogni vaccino. Gli effetti collaterali gravi da vaccino hanno una frequenza estremamente più bassa di quelli delle malattie da cui proteggono.

Migliaia di malati. Dall’inizio del 2017 in Italia sono stati notificati oltre 4.300 casi di morbillo, molte complicanze gravi inclusi casi di polmonite, 2 casi di encefalite e 2 decessi. Il 40% circa dei casi è stato ricoverato in ospedale, a conferma della gravità della malattia. Il 35% circa dei casi ha riportato almeno una complicanza. La malattia impegna il sistema immunitario molto di più della corrispondente vaccinazione. Inoltre nella composizione dei vaccini attuali gli antigeni presenti sono molti meno rispetto a quelli che venivano somministrati, per esempio, 30 anni fa.

Le false convinzioni. Sono molte, eccone alcune: “I vaccini possono indebolire il sistema immunitario e portare alla comparsa di malattie autoimmuni”. Non è vero. «La nostra capacità di rispondere agli antigeni - spiega l’Asl - si sviluppa prima ancora della nascita e il sistema immunitario di un neonato è perfettamente capace di rispondere ogni giorno a migliaia di antigeni, molti di più di quelli contenuti nei vaccini. Un’altra: “I vaccini contengono sostanze tossiche e pericolose come mercurio, formaldeide, alluminio”. Non è vero. «Nessuno dei vaccini commercializzati in Europa - chiarisce l’Asl - contiene da diversi anni derivati del mercurio, di cui peraltro non è mai stata dimostrata la pericolosità nelle quantità e nelle forme contenute nei vaccini. Le quantità di formaldeide, alluminio e altre sostanze sono minime e tali da non causare alcun danno alla salute». E ancora: “I vaccini, in particolare quello contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr), causano l’autismo”. Non è vero: «Dai numerosi studi effettuati - così l’Asl - non emerge alcuna correlazione tra il vaccino Mpr e l’autismo. Lo studio che riportava il legame è stato dimostrato fraudolento e l’autore è stato radiato dall’albo dei medici del Regno Unito».

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