Bolzano. Avanza, a singhiozzo, la campagna vaccinale rallentata dai continui ritardi ed incertezza nelle consegne.

Al momento l’Alto Adige ha ricevuto dal ministero 41.305 dosi di vaccino e ne ha iniettate 41.690, registrando una percentuale di somministrazione del 100.9%, la più alta d’Italia (ricordiamo che da una fiala grazie alle siringhe speciali ricaviamo 6 dosi invece di 5, per questo il numero delle iniettate supera quelle ricevute).

E sono arrivate ieri attorno alle 13.30 le prime 2.100 dosi AstraZeneca indicate fino ai 55 anni. «Possiamo vaccinare subito - dice l’assessore alla sanità Thomas Widmann - iniziamo dalle forze dell’ordine».

Il maltempo ha invece bloccato la consegna - prevista ieri ma rimandata ad oggi - di 4.680 dosi Pfizer BioNtech col risultato che l’Asl si trova a far slittare per la seconda volta 1.790 appuntamenti per la seconda dose ad over 80. Tutti gli interessati, riferisce l'Azienda sanitaria, sono stati informati del rinvio dai Centri di prenotazione dei comprensori. Nonostante il rinvio, assicura l'Azienda, «sarà comunque possibile mantenere la somministrazione della seconda dose entro i tempi raccomandati dal produttore».

Attesa per oggi la seconda consegna di Moderna che ha subito però un ulteriore taglio di 200 dosi: in origine ne erano previste 1.200, ne arrivano 1.000, sempre per over 80.

Attenzione alle varianti

Widmann: «Tirolo isolato

per la sudafricana».

In questo scenario preoccupano sempre di più le mutazioni al virus: in Alto Adige al momento vengono confermati 6 casi di variante inglese - tutti da ricondurre alla zona di Lana - altri 14 sono in corso di accertamento mentre ulteriori 100 campioni sospetti sono stati inviati nei laboratori di Zams e Salisburgo per essere analizzati.

Widmann in questo momento ha un doppio timore: «Variante inglese che purtroppo abbiamo già in casa e potrebbe spiegare in parte l’aumento esponenziale di nuove infezioni e la sudafricana che bussa al confine in maniera più che preoccupante. Austria docet». A causa del diffondersi della variante sudafricana il governo austriaco ha infatti deciso di isolare il Tirolo dal 12 febbraio per 10 giorni. Il cancelliere Sebastian Kurz ha giustificato il provvedimento con il fatto che AstraZeneca risulterebbe meno efficace sulla variante sudafricane.

Nel frattempo si ipotizza per Vienna un lockdown totale per i weekend, che potrebbe partire da domani o da venerdì sera.

La Provincia di Bolzano fa sapere che si assumerà i costi per il test antigenico rapido che i pendolari sono obbligati a presentare per l'ingresso in Austria.

Abbiamo a disposizione

3 vaccini: Pzifer BioNtech

Moderna e AstraZeneca.

Sono tre i vaccini al momento disponibili in tutta Europa, arrivati anche in Alti Adige, approvati dall'organismo europeo Ema che richiedono tutti la doppia somministrazione. Si tratta di Pfizer BioNtech forte di una protezione di circa il 95% dei casi trattati, utilizzabile a qualsiasi età a partire dai 16 anni (va conservato a -60-80 gradi). Moderna con caratteristiche analoghe che può essere utilizzato a partire dai 18 anni (va conservato a -20 gradi). Quindi AstraZeneca Università di Oxford - arrivato ieri da noi - che induce una protezione attorno al 60%, indicato dai 18 ai 55 anni (va conservato in frigo).

AstraZeneca da 18 a 55 anni

L’Alto Adige punta ai 64.

Il Piano nazionale prevede nel dettaglio che si inizi a vaccinare da personale scolastico docente e non docente, forze armate e di polizia, personale carcerario e detenuti. L’assessore Widmann vuole partire dalle forze dell’ordine ed è al lavoro per cercare di ottenere il via libera sotto i 65 anni, come già succede in Germania. «L'autorità tedesca per i vaccini - dice Widmann - lo consiglia fino a 64 anni. Sarebbe importante anche per noi riuscire a guadagnare anni. Altrimenti resta fuori una fetta importante di popolazione».