Val Badia, Comuni in aiuto degli artigiani negli appalti

Decolla il progetto di collaborazione e marketing lanciato dalle imprese locali I sindaci hanno illustrato le novità in tema di assegnazione dei lavori pubblici


di Ezio Danieli


VAL BADIA. Il progetto iniziato qualche mese fa dagli artigiani della Val Badia in collaborazione con l'Apa provinciale (nella persona di Artur Conrater) e coordinato da Manfred Canins è in piena fase di sviluppo e crescita, con l’analisi della situazione nella quale si trova attualmente l’artigianato della Val Badia.

Nell’ambito degli incontri previsti con i vari gruppi di interesse, la settimana scorsa il gruppo di lavoro si è incontrato con i cinque sindaci badioti e questi hanno dimostrato un grande entusiasmo ed interesse verso il progetto, che prevede l’elaborazione di un piano marketing per gli artigiani della Val Badia sotto un unico marchio ombrello, un piano che potrebbe chiamarsi “Artejanat Val Badia”.

Molto gradita la presenza del vicedirettore dell'Apa, Walter Pöhl, che ha apprezzato l’iniziativa. Tema principale della serata erano gli appalti di lavori pubblici, che spesso (come hanno continuato a segnalare gli artigiani locali) vanno a finire in mano a ditte esterne alla Val Badia.

I sindaci si sono dichiarati disponibili a collaborare di più con gli artigiani locali. Spesso però si trovano in difficoltà, in quanto la legge non concede grandi spazi di manovra. Per lavori inferiori a un milione di euro, si può ricorrere alla forma di bando che agevola gli artigiani locali. Superata tale soglia, però, il Comune può escludere solamente il 20% dal bando a favore degli artigiani locali, a meno che questi non abbiano i requisiti per partecipare al bando. Tale soglia dovrebbe essere aumentata nel 2015 a 2 milioni, agevolando dunque sempre di più le ditte locali.

Per i lavori superiori ai 2 milioni, i Comuni potranno in futuro scorporare dal bando incarichi corrispondenti a importi di ben 300 mila euro, incarichi che potrebbero essere assegnati a favore degli artigiani locali.

Il problema per la partecipazione a bandi più consistenti è dovuto al fatto che le ditte sono piccole e non possono permettersi pagare il costo del tecnico per l’elaborazione del bando. Poi, anche se lo vincessero, probabilmente data la loro dimensione non riuscirebbero a svolgere i lavori nel tempo previsto.

Perciò, le ditte non hanno alternativa che unirsi e collaborare. I sindaci hanno sottolineato l’elevata qualità dell’artigianato della Val Badia. Oltre alla qualità, sono garantite l’originalità, autenticità e la tradizione tramandata di generazione in generazione, qualità che rappresentano delle opportunità di crescita o di sopravvivenza.

Come opportunità va visto anche il turismo, che in Val Badia è ancora sano e fa la parte da leone. Questo può rappresentare anche in futuro una grande opportunità di guadagno per l’artigianato, da un lato per coloro che producono e vendono direttamente ai turisti e in particolar modo per i lavori commissionati per realizzazione e ristrutturazione degli esercizi turistici. Il punto di debolezza dell’artigianato della Val Badia è considerato anche dai sindaci la dimensione piccola delle ditte, che non permette loro di seguire la burocrazia in continua crescita, di sostenere i costi per la partecipazione ai bandi pubblici, di intraprendere attività di marketing attivando una rete di vendita più aggressiva o di svolgere lavori più grandi.

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