Val Pusteria, Sos giovani In 495 chiedono assistenza

Il rapporto dei Servizi sociali della Comunità su minori in realtà familiari difficili I disagi sfociano in complicazioni a scuola, uso di droghe, problemi relazionali


di Aldo De Pellegrin


VAL PUSTERIA. Talvolta la situazione in cui viene a trovarsi una famiglia non esperta o preparata, ma anche l'educatore singolo è quella di essere o sentirsi semplicemente “sopraffatti” dai comportamenti dei figli adolescenti.

È questa, assieme all'esistenza di conflitti in famiglia, la situazione più frequente registrata nel corso del 2014 dagli operatori dell'assistenza sociopedagogica di base attivata dai Servizi sociali della Comunità comprensoriale della Val Pusteria. Il dato si evince dall'annuale relazione dei Servizi sociali pusteresi, in cui i comportamenti anomali dei giovani assistiti, 495 nel 2014 contro i 504 dell'anno precedente, sono causati generalmente da gravi problematiche psicologiche, sorte anche in situazioni in cui le capacità educative riscontrate nei genitori si erano di regola rilevate molto limitate, tanto da richiedere in alcuni casi il ricorso ad un sostegno psicoterapeutico per i genitori stessi, mentre per i ragazzi è stato necessario un temporaneo collocamento presso un centro di assistenza.

Un altro fattore che ostacola particolarmente un sano e normale sviluppo dei bambini è rappresentato da conflitti all’interno del nucleo familiare, in particolare tra i genitori. Tali conflitti, generati nella maggior parte dei casi da difficoltà economiche, da violenze tra i membri della famiglia e da una fragile rete relazionale, segnano molto lo sviluppo dei minori, mentre, nella maggior parte dei casi, i genitori provvedono a contattare il servizio sociopedagogico solamente quando i problemi familiari raggiungono una fase acuta.

In quest'ambito, è stato anche registrato il dato positivo che, generalmente, un genitore su tre ha collaborato in maniera attiva con il servizio per cambiare in meglio la propria situazione familiare.

Nel dettaglio dei numeri, nel corso del 2014 i dodici operatori specializzati dell’assistenza socio-pedagogica di base hanno accompagnato 495 bambini ed adolescenti, provenienti da tutta la Val Pusteria, nel loro percorso di riconquista di una normale situazione sociale, e in parte hanno aiutato anche i loro genitori. Un dato leggermente aumentato, rispetto al 2013, nei distretti sociali di Brunico e circondario e della val Badia e diminuito invece, seppur di poco, nei distretti sociali delle valli di Tures Aurina e dell’Alta Pusteria.

Nel corso del 2014, inoltre, 92 famiglie hanno anche completato il loro percorso “ricostruttivo”, giungendo al punto di non avere più bisogno del supporto del servizio specializzato.

I dati, in relazione all'età dei minori coinvolti, parlano di 56 bambini fra 0 e 5 anni (68 nel 2013), di 143 fra i 6 e i 10 anni (147), 135 fra gli 11 e i 14 anni (144) e 161 fra i 15 e i 18 (145). Presso i quattro distretti sociali, 19 sono state le segnalazioni di non ottemperanza dell’obbligo scolastico inoltrate da scuole medie e superiori, mentre fra i 161 giovani tra i 15 e i 18 anni si è registrato anche un aumento del consumo di cannabinoidi, con comportamenti da simil dipendenza. Sedici sono stati poi i bambini accolti da famiglie affidatarie, 10 a tempo pieno e gli altri con assistenza diurna. Sulla situazione familiare dei minori assistiti, 198 erano di famiglie di genitori sposati, 177 di genitori separati o divorziati, 49 di genitori conviventi, 50 di genitori single e 21 orfani di uno o entrambi i genitori.













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