l’impresa

Val Senales il funambolo "cammina" per 535 metri sopra il lago

Il 25enne germanico Alexander Schulz stabilisce il record del mondo  nel "waterline", una variante della slackline



VAL SENALES. Record del mondo, ieri, per il germanico Alexander Schulz che ha stabilito il nuovo primato di 535 metri di lunghezza per una «waterline», variante della più nota slackline. Il tutto è accaduto sul bacino artificiale di Vernago in Val Senales, nell’ambito delle celebrazioni per i 25 anni della scoperta di Ötzi. Da parecchi anni Alexander è un appassionato dello sport alpino: escursionismo, arrampicata, ski, canyoning e tant’altro. Nel 2010 poi si è aggiunta un’altra passione: la slackline. Assistito della sua troupe One Inch Dreams ieri il 25enne germanico di Rosenheim ha stabilito il nuovo record.

«Felice di essere riuscito nell’impresa, anche perché le ultime volte il maltempo e soprattutto il vento mi avevano costretto a desistere», così Schulz al termine della giornata che lo aveva visto «riscaldare» i motori nella zona di Cima Grawand (Croda delle Cornacchie).

Lo «slacklining» è uno sport, o una disciplina, che parte dallo stare in equilibrio su una fettuccia tesa. Si inizia da qui. Poi, si evolve. All’inizio è molto difficile rimanere in equilibrio su di una fettuccia, poiché, per quanto sia tesa, con il peso del corpo di chi vi è sopra, si flette e tende ad oscillare. Con il movimento delle braccia, tanta concentrazione ed un po’ di pratica, si impara a controllare l’oscillazione e rimanere in equilibrio. Un piede dopo l’altro si comincia tentando di camminare lungo l’intera lunghezza della fettuccia. Man mano che si raggiunge il centro della fettuccia le difficoltà aumentano, poiché aumenta l’instabilità.

All’inizio, è più facile averla corta e ben tesa. Poi, con la pratica, ci si può divertire a tentare lunghezze maggiori. La «waterline» è la sua variante, con la differenza che la corda è tesa sopra l’acqua. Schulz detiene già il record del mondo su una «longline»: nel giugno 2014 percorse per intero una fettuccia di 610 metri nel deserto della Mongolia.













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