Verdi, 5 motivi per dire no al garage di piazza Teatro

Il partito di maggioranza ha anticipato il dibattito in consiglio sul progetto E ne ha criticato costi, tempi, scelta dell’area, interesse pubblico e dei residenti


di Giuseppe Rossi


MERANO. Ci sono cinque buoni motivi per non rinviare i lavori di ristrutturazione della superficie di piazza Teatro e non dare corso al progetto di costruzione di un garage interrato come vorrebbe un comitato costituitosi un paio di mesi fa. A scendere in campo sull'argomento che due mesi fa in consiglio comunale aveva spaccato la maggioranza sono i Verdi, forza di governo in Comune di Merano, capeggiati da Cristina Kury.

"Faccio molta fatica - ha spiegato ieri mattina la capogruppo in consiglio comunale - a vedere un interesse pubblico nel progetto. L'unico sarebbe collegato al fatto che il Comune potrebbe risparmiarsi 600 mila euro di costi di rifacimento della superficie una volta completata l'opera interrata. Ma non si tratta di una benevola concessione di chi vorrebbe l'autosilo, bensì di un obbligo previsto dalla legge".

Il progetto preliminare di garage interrato è da qualche settimana a disposizione dei consiglieri comunali e l'argomento sarà discusso nuovamente in aula entro la fine di luglio. Stiamo parlando di 128 posti auto per un costo di 5,3 milioni di euro. Fino a oggi sarebbero 111 i posti auto rivendicati, ma senza alcun impegno formale. Tra questi solo meno di trenta sarebbero stati richiesti da cittadini residenti attorno alla piazza. Metà dei posti auto li vorrebbero gli albergatori (hotel Europa Splendid, Imperial e Aurora in primis), la restante parte commercianti e titolari di uffici. "Siamo all'esatto ribaltamento - ha detto Kury - delle regole previste dalla legge legata ai parcheggi di pertinenza. L'85% dei posti auto deve andare ai residenti, solo il 15% ad attività commerciali".

Ma un altro motivo per dire no al garage sotto piazza Teatro è quello dei tempi. Per arrivare allo scavo davanti al teatro Puccini (con tutti i rischi architettonici, statici e archeologici conseguenti) servirebbero almeno 11 passaggi procedurali, tempo minimo due anni, ai quali andrebbero aggiunti altri 24 mesi per la costruzione. Questo significherebbe per i Verdi 4 anni di immobilismo totale della piazza. Senza pensare a cosa accadrebbe in caso di ritrovamenti archeologici (il ricordo di piazza Rena non è svanito).

"Abbiamo seri dubbi - ha continuato Kury - anche sulla zona scelta per la rampa di accesso, ovvero la parte finale di via Carducci. Una strada che oggi ospita la pista ciclabile e i taxi che diventerebbe di fatto a uso privato dei titolari dei posti auto".

Ultimo motivo per dire di no al progetto di garage sotto piazza Teatro per i Verdi è quello dell'effettivo interesse. "Stando alle stime presentate - ha concluso Kury - un posto auto verrebbe a costare oggi 41.200 euro più Iva, un’esagerazione. E basta guardare i posti liberi ancora oggi acquisibili nel parcheggio sotto piazza Rena per capire che di fronte a certe cifre solo pochi sono disposti a impegnarsi".

A fine luglio il consiglio comunale tornerà a occuparsi dell'argomento, dopo che due mesi fa un ordine del giorno presentato dalla Civica era stato approvato con 18 sì e 14 no, ma nel segreto dell'urna con il determinante appoggio dei consiglieri Svp. A fine mese difficilmente in aula si voterà sul progetto, irricevibile in quanto non previsto dal piano urbano del traffico e neppure dal Puc, ma sul fatto se esista o meno un interesse pubblico. I Verdi, con quasi un mese d'anticipo, la loro dichiarazione di voto l'hanno già resa pubblica.

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