Veterinari bolzanini salvano 200 beagle

Mulè e Guerra nella task force che vaccina e dà in affidamento i cani strappati alla vivisezione: «Sono in condizioni terribili»


di RiccardoValletti


BOLZANO. Da Bolzano alla tristemente nota località di Montichiari, in provincia di Brescia, per salvare il più alto numero possibile di cuccioli di Beagle ancora sotto chiave nell’allevamento Della Green Hill, la fucina degli orrori messa sotto sequestro dalla magistratura con l’accusa di maltrattamento agli animali.

Alla fine della giornata di ieri, iniziata prima che sorgesse il sole, i due veterinari bolzanini Vincenzo Mulè e Lara Guerra dell’ambulatorio veterinario di via dei Vanga, hanno riportato a casa un bilancio di 200 cuccioli salvati dalla vivisezione e assegnati a una famiglia.

L’operazione è stata effettuata in collaborazione con la magistratura, che aveva assegnato a Legambiente e Lega anti vivisezione il compito di verificare le condizioni di salute degli oltre 2500 cani all’interno dell’allevamento e coordinare lo smistamento delle adozioni. A far parte dell’equipe medica sono stati selezionati i due bolzanini, "è stato un lavoro mastodontico di volontariato, ma molto appagante dal punto di vista professionale".

Dalle visite effettuate sui cuccioli è emerso un sistema di allevamento al limite del surreale. "Abbiamo trovato alcuni casi in cui il cucciolo non aveva mai visto la luce del sole – racconta Mulè – la maggior parte dei Beagle ha presentato problemi, molti avevano dermatiti diffuse".

Sul numero degli esemplari realmente presenti all’interno del centro ci sono molti dubbi, "solo uno su 6 aveva il chip di identificazione, in queste condizioni è impossibile stabilire il numero esatto, considerando che si parte da una base di 2500 cani, diventa impossibile riconoscerli. Abbiamo anche trovato molte femmine gravide o che avevano appena partorito, e questo complica ancora di più le cose, perché mentre passa il tempo nell’allevamento continuano a riprodursi".

Dalla parte dell’asl locale poca collaborazione, denunciano le associazioni, al punto che qualcuno ha gridato all’ostruzionismo quando i veterinari dell’azienda sanitaria locale si sono presentati nel centro adozioni per installare il chip sul posto, tentando di rallentare le consegne.

"C’era gente da quasi ogni parte d’Italia – racconta ancora Mulè – alcuni hanno passato la notte in tenda aspettando i ritardi burocratici, tutti hanno mostrato molta pazienza ma anche molta determinazione nel voler portare via il cucciolo". Per tutta la giornata decine di persone si sono avvicendate alla compilazione dei moduli. "Questo era solo l’inizio, ce ne sono ancora tantissimi da salvare, per fare richiesta di affidamento si può compilare il modulo online sui siti di Legambiente e Lav".

Oggi si pronuncerà il tribunale del riesame sull’accusa alla Green Hill, e in base al verdetto le associazioni organizzeranno altre giornate di affidamenti, "forse potremmo ripartire già dalla prossima settimana", commenta il veterinario, intanto 200 cuccioli hanno già trovato una casa.

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