Vettorato incontra le associazioni in “punta di piedi” 

Avvio prudente per il nuovo assessore alla Cultura Lo scivolone: Vettori al tavolo. Oggi Gullotta sovrintendente


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Quasi due ore per studiarsi a vicenda. L’assessore alla Cultura e scuola italiana Giuliano Vettorato ha incontrato ieri al Centro Trevi tutte le associazioni e le realtà che operano nei settori della educazione permanente e delle biblioteche. Grande prudenza da un lato e dall’altro del tavolo. «Ditemi cosa fate, cosa va bene e cosa può migliorare nel rapporto con noi», la premessa dell’assessore leghista che subentra dopo 25 anni di centrosinistra. Nelle risposte, un panorama di 34 organizzazioni che vivono in buona parte grazie ai contributi provinciali e rivendicano il loro ruolo culturale e sociale. Il rapporto con la Provincia è stato finora buono. Quindi sperano che prosegua così. Poche critiche, se non pochissime. «Se proprio mi devo sforzare di trovare qualcosa che non va...». E queste parlano di tempi di erogazione dei contributi («a volte dobbiamo esporci noi con le banche»), di burocrazia, pesante per le piccole realtà che si basano su collaboratori volontari. E ancora, la necessità di fare rete e il rapporti tra Bolzano e periferie, dove i numeri della presenza italiana sono più piccoli «e abbiamo bisogno di maggiore sostegno, non solo economico». Alla domanda di una associazione «noi lavoriamo con gli stranieri, l’assessore crede in questi progetti?» la risposta è stata «per i regolari sì, è nel programma». Si completerà invece oggi la rivoluzione nel mondo della scuola. Vettorato sarà a Roma per la firma del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti alla procedura di intesa per la nomina di Vincenzo Gullotta come Sovrintendente scolastico, al posto della dimissionaria Nicoletta Minnei

Quello al Trevi è stato il primo degli incontri esterni annunciati da Vettorato dopo il giro negli uffici. Già in agenda i prossimi appuntamenti con le associazioni che si occupano di cultura. Vettorato è arrivato al Trevi con il suo staff, il direttore di dipartimento Roberto Ghizzi, il segretario particolare Fulvio Pinter, Federica Randazzo. I nomi e i volti sono importanti, perché questi sono i nuovi interlocutori del mondo della cultura italiana. Da registrare uno scivolone nelle presenze al tavolo: accanto al direttore reggente della ripartizione Cultura italiana Claudio Andolfo e a Lucia Piva (direttrice di ufficio), Vettorato ha invitato Carlo Vettori (capogruppo della Lega in consiglio provinciale). Un intreccio di politica e amministrazione inopportuno. «Ho invitato Carlo perché siede nella commissione legislativa che si occupa di cultura», risponde Vettorato, «Se ho sbagliato ne prendo atto».

Hanno parlato, tra gli altri, i rappresentanti di organizzazioni molto strutturate come Alpha Beta, Azb, Cls, Upad, Cesfor, Palladio e realtà come l’Associazione Artisti, Tangram, Scioglilingua, Cultura donna, Trait d’union, i nuovi comitati di educazione permanente nati a Bressanone, Egna, Brunico e Vipiteno per fare rete tra le associazioni, le biblioteche pubbliche e private dal Cai a Don Bosco. Terminato il giro di presentazioni, Vettorato ha elencato i temi più citati (rete, periferie e burocrazia) e annunciato: «Abbiamo una strategia, ma non ho voluto dirlo prima di ascoltarvi». Queste le linee annunciate: «Stimolare la collaborazione tra associazioni. Nel programma abbiamo scritto che bisogna vivere il territorio, valorizzare il nostro senso di appartenenza di italiani a questa terra, potremmo dire Heimat». Novità annunciate nel rapporto tra città e periferie: «È un tema. Nel capoluogo c’è molto, bisognerà spostare l’asse». Un ribaltone passerà da qui? Vettorato si congeda con una rassicurazione: «La cultura è sociale, avete un ruolo, vi invito ad andare avanti» .

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