Via Fago, disabili al caldo tutta l’estate

Librera (Assb): «Capisco le proteste delle famiglie ma dovremo arrangiarci con i pinguini. L’impianto arriverà nel 2016»


di Alan Conti


BOLZANO. Ore 7 di mattina di sabato: 30 gradi. Stessa ora di lunedì: 27 gradi. Non si tratta delle ultime rilevazioni dell’ufficio meteo provinciale, ma delle temperature registrate all’interno della struttura per disabili di via Fago. Esattamente l’edificio costruito con 15 milioni di euro di soldi provinciali e che, ciclicamente, entra nella cronaca per qualche guasto. Una situazione che in questo principio d’estate ha del paradossale.

All’interno della struttura, infatti, è stato predisposto l’impianto per il raffreddamento tramite condizionatori, ma nessuno ha mai acquistato e installato la macchina in grado di pompare l’aria in tutte le stanze. Di fatto non esiste e non esisterà per tutta la stagione la possibilità di rinfrescare in modo centralizzato. Un difetto, l’ennesimo, che anche l’Asl ha rilevato mettendosi subito al lavoro per risolvere la situazione in fretta e furia, ma solo per i locali di sua pertinenza. Non quelli, per intenderci, che ospitano i 32 disabili che sono seguiti, invece, da Assb. Ovviamente la canicola ha alzato il livello di nervosismo tra operatori e familiari già provati da una sequela abbastanza stucchevole di disagi. Le hanno provate tutte in queste ore: dalle finestre aperte alle serrande abbassate passando per la sigillatura totale (l’edificio è pur sempre un “CasaClima B”). Niente da fare: colonnina di mercurio sempre impennata verso l’alto. Anche in modo preoccupante considerando che 27 gradi per una mattinata piuttosto fresca come quella di ieri sono un valore del tutto anomalo. Risoluta, dunque, la richiesta partita in direzione dei vertici di Assb di trovare un rimedio.

Il direttore della nuova ripartizione competente Carlo Alberto Librera, dal canto suo, molto onestamente allarga le braccia e ammette il disservizio. «Mi creda, noi non abbiamo nessun interesse a far stare i nostri utenti senza alcuni comfort essenziali come il raffreddamento degli ambienti». C’è, insomma, dell’amarezza anche tra i dirigenti. «Io, purtroppo, non ero presente in fase di progettazione, ma mi hanno spiegato che l’impianto non è stato attivato perchè si tratta di un edificio CasaClima B, quindi già termoisolato. In realtà il caldo si avverte lo stesso in modo sensibile». Anche perché così quegli spazi sono poco più di corridoi inutili: ci si divertirebbe al massimo qualche furetto correndoci dentro. Concretamente, quindi, come si risolve la questione? «Garantisco che Assb impegnerà tutte le risorse possibili per installare un impianto che sia centralizzato e funzionante - assicura Librera - però dobbiamo ammettere che non lo potremo fare già in questa stagione. Molto velocemente, però, acquisteremo dei “pinguini” e degli split che possano raffreddare i singoli locali e portare qualche beneficio ai nostri utenti. È il minimo che possiamo garantire consci, oltretutto, di operare in una città che tocca punte di calore ragguardevoli. Chiaramente ci scusiamo con le famiglie per il disservizio». Nel disappunto una mano tesa che raffreddi, perlomeno, i bollori di rabbia.

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