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Via Portici, il negozio «svende» tutto per dare spazio al museo

Oberrauch ha ceduto parte dei locali di «Esprit » alla Provincia per la realizzazione della struttura dove sarà esposta la collezione Kreuzer


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Svuotiamo il nostro magazzino per lasciare spazio all’arte». La scritta appare da qualche giorno sulle grandi vetrine di “Esprit” in via Portici (famiglia Oberrauch) e di questi tempi, apre il cuore. Perché non è uno slogan commerciale: è una promessa che ci riguarda tutti. Lo conferma Philipp Achammer: «Sul retro del negozio, verso via Argentieri, alcuni spazi sono stati ceduti alla collezione Kreuzer. Il museo si allargherà. Avrà un affaccio tutto suo - dice l’assessore provinciale e Obmann Svp - e questa è la premessa perché anche noi si intervenga e, entro l’anno, si possa aprire al pubblico l’intera raccolta con guide per le visite ed esperti sul posto».

Poco tempo fa, infatti, i proprietari dell’area commerciale e gli eredi di Josef Kreuzer (scomparso lo scorso dicembre) hanno raggiunto un accordo per rispettare le ultime volontà dello straordinario collezionista d’arte che voleva, per la sua raccolta, una destinazione pubblica. Un percorso, quello del primo giudice di lingua tedesca di Bolzano, mecenate, appassionato di dipinti del Novecento soprattutto alpino, iniziato con la donazione alla Provincia della sua "Sammlung" per farne un museo.

on la delibera di giunta le sue volontà erano state accolte ed è stato deciso nel contempo di nominare un comitato di esperti dalle varie ripartizioni per elaborare un piano di intervento sia logistico (risanamento degli spazi, ristrutturazioni) che culturale (selezione delle opere, supporti didattici) sugli attuali spazi "Kreuzer". Che si trovano, per l’appunto, dotati di un ingresso su via Argentieri, poco dopo la scalinata della Camera di Commercio. Palazzo nobile, dunque. E antico. In cui Josef Kreuzer e sua moglie (una Eccel) avevano deciso da tempo di installare la collezione. Il cui valore, calcolato da un team di esperti, è stato valutato in almeno 16 milioni di euro.

Il contratto firmato tra la proprietà del negozio "Esprit" e gli eredi fa sì che l’ingresso secondario su via Argentieri della boutique scompaia per lasciar posto ad un ridisegno della facciata a questo punto tutta dedicata al nuovo «Museo di arte moderna», naturale sbocco futuro del grande patrimonio artistico Kreuzer. «Per la complessiva ristrutturazione degli spazi - aggiunge Achammer - abbiamo calcolato almeno due anni di lavori in profondità». Dunque non prima del 2019, secondo l’assessore alla cultura in lingua tedesca. Ma egli stesso spiega che l’aggiunta strutturale di questi nuovi spazi ceduti dalla boutique "Esprit" potranno consentire di risistemare meglio le opere e di aprire al pubblico un loro percorso critico pur parziale e ancora "in progress" col supporto di guide e di esperti sul posto.

«Immagino che questo sarò possibile entro il 2017», anticipa Achammer. Ricordiamo che nei sui lunghi anni di frequentazione di aste, visita a collezioni, contatti personali con artisti soprattutto sudtirolesi, tirolesi e trentini, Josef Kreuzer aveva accumulato una raccolta di opere in grado di costituire, già adesso, un vero percorso museale lungo tutto il Novecento con "fughe" anche nel nuovo millennio. E dunque di poter costituire un vero museo d’arte moderna. Struttura di cui Bolzano è priva, potendo contare solo sul Museion, il quale a sua volta privilegia essenzialmente l’arte contemporanea.

Quest’ultimo potrebbe così porre in essere con la collezione Kreuzer una sinergia culturale, una rete di sapere artistico in grado di collocare Bolzano ai vertici del panorama culturale regionale e oltre. Capace così di attrarre qui un target di turisti appassionati così come sta accadendo al Mart di Rovereto, dotato di una collezione probabilmente più accessibile e comprensibili al grande pubblico rispetto alle proposte, pur di qualità assoluta, che invece offre il Museion. Dai jeans all’arte, così cambia anche il centro.













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