Via Roen, spaccio e furti La rabbia dei residenti

I genitori: «Non siamo più sicuri, la situazione è precipitata all’inizio dell’estate» La giardineria taglia le siepi ma non basta: «Chiusura notturna e telecamere»


di Davide Pasquali


BOLZANO. Uno dei più bei parchi rionali della città, ma negli ultimi mesi è poco frequentato, specie da famiglie e bambini.

Il motivo? Lo spiegano i genitori del rione. Dopo essersi rivolti senza risultati apprezzabili alle autorità, ora denunciano dalle colonne del giornale. In primavera le prime avvisaglie, da luglio la situazione è degenerata: spaccio di droga alla luce del sole, senza alcun timore, “spinelli” e “canne” fumati a ripetizione, anche in pieno giorno, risse, attività di montaggio e smontaggio di biciclette rubate. I protagonisti? Una quindicina di ragazzi, fra i venti e i trent’anni, che stanno ampliando il loro giro (e in previsione della riapertura delle scuole si teme che potrà andare ancora peggio). Se ne sono andati da Casanova, dove i controlli si erano fatti incalzanti. Qualche nomade, pare una giovane donna turca come capogruppo, il resto sono ragazzi nord africani. Quasi tutti abbondantemente maggiorenni. Ultimamente starebbero reclutando anche ragazzini delle vicine medie Archimede: dodici-tredici anni, poco controllati dalle famiglie e pronti a mobilitarsi pur di vincere la noia: verrebbero usati come corrieri e c’è chi dice di averli già visti con pacchetti di soldi.

Il parco una volta era chiuso, almeno di notte. Di giorno era frequentatissimo. Vicino ci sono campetto da calcio, area giochi per bimbi, area cani, un gettonatissimo chiosco. Era noto come Piccola Tirana, il giardino. Perché girava un nutrito gruppetto di ragazzi albanesi. Mai stati problemi, però. Magari un po’ di “fumo”, spiegano i residenti. Ma nessuno se n’era mai accorto. Non è nemmeno un problema di razzismo. Fra i primi a lamentarsi, c’è il gestore del chiosco: di origine extracomunitaria. E mamme e papà del quartiere convivono pacificamente con le famiglie immigrate. Anzi, raccontano, quando fra i bimbi c’è una mamma immigrata, sono tutti tranquillissimi. Ci si può bere in pace un caffè o un aperitivo al baretto, perché a tenere d’occhio tutti i bimbi ci pensa lei.

Il problema è questo gruppo neo insediato. Si sono contattati vigili, carabinieri, polizia, Comune. Negli ultimi giorni qualche volante ha fatto capolino. Ma i genitori chiedono controlli a tappeto, coi cani antidroga. Con la collaborazione dell’assessore Peintner e della giardineria comunale si sono abbassate le siepi, da due metri e venti di altezza a uno e sessanta, per evitare che il giardino sia una sorta di fortezza. Se li si vede da fuori, magari... Ora ci vorrebbero le telecamere, dicono i residenti. Da mesi, poi, si chiede che il giardino venga chiuso di notte, ma ancora non si è provveduto.

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