Viale Druso, salgono a otto le piazzole carico e scarico 

Vertice in Comune con la Cna e gli uffici tecnici: una app permetterà ad artigiani  e corrieri di sapere se sono libere. Modifiche alle corsie d’ingresso su via Marconi



BOLZANO. La fase rivoluzionaria di via Druso inizia a defluire e si apre al suo periodo riformista. Il Comune prova infatti ad applicare le prime integrazioni e decide di smussare i molti angoli critici di un progetto di grande impatto urbano. E succederà questo: 1) le piazzole di carico-scarico passano da una ad otto, venendo incontro alle rimostranze sul piano logistico delle parti sociali, in particolare Cna; 2) le corse centrali del metrobus-bus resteranno sempre tali: viene eliminato quel "salto", o incrocio tra auto e mezzi pubblici che avviene ora in cima a ponte Druso, dove le auto devono tornare al centro e i bus a lato perchè così trovano questi ultimi la loro corsia su via Marconi: presto invece, anche oltre il ponte e fino in piazza Verdi, tutto resterà omogeneo, bus al centro e auto a lato; 3) verrà avviato in via sperimentale un progetto di digitalizzazione viabilistica che consisterà in una "app" che segnalerà , con luci rosse o verdi, se una piazzola di carico-scarico lungo l'asse di via Druso sarà occupata o libera: questo eviterà ai mezzi di muoversi a vuoto alla ricerca di uno stallo fruibile; 4) firmato tra Comune (presenti l'assessora Maria Laura Lorenzini e l'assessore Luis Walcher) e le associazioni di categoria in base al quale ogni prossima riforma strutturale della viabilità urbana sarà prima discussa in un tavolo congiunto pubblico-privato per consentire di mettere a punto preventivamente possibili richieste tecniche e logistiche. Come si vede un incontro per certi versi questo sì "rivoluzionario". Era stato Claudio Corrarati di Cna a richiederlo e il municipio aveva aderito. In particolare gli "stalli"si erano subito rivelati un cruccio per ambedue le parti in causa. Poco uno solo. E ancora pochi i tre che il municipio si apprestava a immettere. Otto invece sono un numero sufficiente rispetto alle esigenze delle consegne commerciali hanno subito affermato durante l'incontro anche Mussak e Stablum per Apa Confartigianato. Ivan Moroder e Mario Begher per il Comune avevano già compiuto un sopralluogo nelle ore precedenti il vertice di ieri in municipio e hanno illustrato le possibili soluzioni: tre aree di sosta sono già disponibili, una su via Druso, una a ridosso di via Vicenza e una terza all'inizio di via Firenze. «In tempi brevi - hanno aggiunto anche gli assessori Lorenzini e Walcher - sarà possibile realizzarne altre cinque». Due all'incrocio tra viale Druso e via Roma, due all'inizio di ponte Druso nei pressi di Bressan e una sempre all'inizio di viale Venezia. Queste aree, ed ecco il progetto pilota per ora in via sperimentale, saranno dotate di sensori affinché, online, le stesse aree siano individuabili come posizione e sia anche possibile verificare se sono libere o occupate. «Ora partiamo sperimentalmente - ha rivelato Maria Laura Lorenzini - ma è nostra intenzione estendere questa digitalizzazione a tutta la città». Altro snodo critico della rivoluzione viabilistica era stato quasi subito individuato nell'incrocio tra corsie auto e bus sulla sommità di ponte Druso: in futuro, invece che costringere i mezzi pubblici a ritornare a lato strada nella discesa dal ponte e poi lungo tutta via Marconi, sarà mantenuta la corsia centrale per tutto l'asse fino in piazza Verdi. «Altra decisione - ha annunciato Lorenzini - la stesura di un accordo congiunto tra noi e le associazioni di categoria che ci imporrà di consultarci preventivamente alla vigilia di ogni altra possibile variazione degli schemi viabilistici». Si vogliono così evitare inciampi e polemiche e conoscere subito le reali esigenze di mobilità delle singole categorie. (p.ca.)













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