BOLZANO. Ascensori perennemente bloccati, immondizia che vola dai balconi, bici rubate e smontate, carrozzine senza ruote, muri lordati, garage usati come orinatoi. Il Comitato inquilini protesta: «Questa non è più vita. L'Ipes si è dimenticato dei palazzoni di viale Europa». Palazzoni costruiti negli anni'70, autentici alveari all'interno dei quali vivono centinaia di famiglie.

Gianfranco Ponte, presidente del Comitato, spiega che molti degli inquilini dei civici 35, 37, 39 e 41 hanno paura: «Ci chiedono di denunciare i problemi senza però fare nomi perché temono ritorsioni. La verità è che nonostante i proclami del presidente dell'Ipes, Konrad Pfitscher, il degrado ed il malcostume in alcuni caseggiati è sempre più generalizzato. A poco o nulla servono le proteste degli inquilini che vanno avanti a suon di sottoscrizioni o richieste d'intervento. In viale Europa tutto rimane lettera morta e chi ci abita si sente abbandonato».

Ma che succede di tanto grave? «Gli abitanti che nei mesi scorsi hanno combattuto e finalmente vinto a colpi di spray e ramazza la durissima battaglia contro gli scarafaggi (soprattutto al civico 37) devono fare i conti con gli ascensori sostituiti da poco che vanno a singhiozzo perché perennemente bloccati. Non vi dico il disagio per gli anziani che abitano ai piani alti e di chi ha difficoltà di movimento». E poi? «Poi ci sono i sacchi dei rifiuti che piovono dal cielo». Come scusi? «Sì, dal cielo. Una volta il "lancio" si faceva nel cortile interno dell'Inail (l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro), oggi è diventato "libero"». Che vuol dire? «Che i rifiuti volano a piacere preferibilmente sul terrazzo di chi protesta o del vicino di casa antipatico».

L'elenco continua con le pareti lordate dalle solite scritte, le bici rubate, smontate ed abbandonate sulle rastrelliere, le carrozzine demolite e dimenticate, il locale accanto al garage usato come vespasiano e anche peggio con gli escrementi per terra. «Ci sono anche alcune infiltrazioni che abbiamo segnalato da tempo, gli abitanti lo hanno fatto presente più volte all'Ipes ma nessuno è mai intervenuto». C'è dell'altro? «Sì, ci sono le grondaie intasate dall'immondizia e dai pannolini che finiscono con l'inondare pareti e balconi sottostanti».

«Non chiamatelo Bronx», dicono sempre in Comune e in Provincia a proposito di questo rione. D'accordo, non è il Bronx perché le facciate delle case sono belle e curate ed il verde abbonda ma il malessere tra chi ci abita è tanto forte che basta sostare cinque minuti fuori dal portone d'ingresso e fare parlare la gente che si raduna subito un capannello di persone.

Le denunce sono pesanti e circostanziate - anche se nessuno si fida ad uscire sul giornale col proprio nome -. Il presidente del Comitato spiega una volta di più che, come se non bastasse, chi protesta è preso continuamente di mira: «Se qualcuno si azzarda a reclamare iniziano le vendette, una signora che aveva osato dire la sua si è vista cadere sul balcone un sacchetto incendiato, che per puro miracolo con le è finito in casa». Ponte precisa che i fatti sono ben noti ai vertici dell'Ipes. «Lo abbiamo detto e ripetuto ma non è successo mai nulla, le rassicurazioni di Pfitscher sono rimaste lettera morta e poi, cosa che mi fa sorridere, vengono a chiedere la collaborazione agli inquilini. Se nonostante le denunce non si muove nulla non oso immaginare quale sarà il futuro del rispetto del nuovo regolamento delle fittanze nei caseggiati Ipes».