Videosorveglianza: piace ai cittadini

«Deterrente contro i vandali». Ma c'è chi è preoccupato per la privacy


Tiziana Campagnoli


BRESSANONE. I brissinesi sono favorevoli alla videosorveglianza in città. La maggior parte degli intervistati ritiene che i vandalismi rappresentino un problema e che le telecamere. potrebbero essere un ottimo deterrente. Solo un paio si sono detti preoccupati per la privacy. Il piano è stato presentato nei giorni scorsi dal vicesindaco Gianlorenzo Pedron, suscitando spaccature non solo all'interno della stessa giunta, ma anche tra i rappresentanti di albergatori e commercianti.

«Assolutamente no - spiega Marco Di Bello, uno dei pochi contrari al progetto - sono contrario alla videosorveglianza perchè ritengo che gli atti vandalici andrebbero combattuti con altri mezzi, in primo luogo intensificando i controlli in città e in periferia da parte delle forze dell'ordine. E non dimentichiamo la privacy. Non mi sembra giusto che una persona cammini per strada e venga poi ripreso da una telecamera. Si tratta di un'interferenza nella vita privata che è inaccettabile. Combattere i vandalismi va bene, ma con maggiori controlli, non con la videosorveglianza».

Eva Dander, insegnante in pensione, ritiene che proprio le videocamere potrebbe risolvere il problema dei vandalismi: «Gli atti vandalici sono all'ordine del giorno - spiega - ci sono alcune zone della città dove soprattutto nei fine settimana è difficile chiudere occhio a causa degli schiamazzi, frotte di ragazzini danneggiano beni altrui e quindi il progetto di videosorveglianza andrebbe concretizzato. Le forze dell'ordine, evidentemente, non riescono a controllare tutto il territorio e quindi un aiuto non sarebbe male. La privacy, poi, non sarebbe un problema. I filmati andrebbero visionati solo nei casi in cui si verificano vandalismi e quindi i cittadini potrebbe stare tranquilli».

Aldo del Bo è contrario al progetto: «A che servono le videcamere quando ci sono le forze dell'ordine? - si chiede - contro i vandalismi andrebbero intensificati i controlli e i soldi risparmiati andrebbero destinati a servizi più utili. La gente non può sentirsi ripresa dalle telecamere, deve sentirsi libera nella propria privacy». Edo Callegari è favorevole al progetto, ma riducendo gli impianti ad un paio al massimo, così come ipotizzato dal sindaco: «Il fenomeno dei vandalismi è una realtà ma non in tutta la città - afferma - ci sono alcune zone più a rischio ed è li che andrebbero posizionate le videcamere. La privacy poi non sarebbe un problema, visto che i filmati verrebbero visionati solo in caso di necessità».

Dello stesso avviso Siro Dalla Ricca: «Sono senza dubbio favorevole alla videosorveglianza, ma non con decine di postazioni - spiega - I vandalismi sono un problema e sono legati soprattutto all'abuso di alcol, ma si verificano solo in alcune zone. Quindi perchè spendere soldi per dieci installazioni quando ne basterebbero un paio? Due postazioni sarebbero comunque un ottimo deterrente. Se i ragazzi sono consci della presenza di telecamere penso che eviterebbero di comportarsi in modo così disdicevole».

A Enzo Oliva le telecamere non darebbero fastidio. Anzi: «Sapere che un impianto video tutela la nostra sicurezza non può che rendere sereni - afferma Oliva - quindi, dico sì alla videsorveglianza, anche se con poche postazioni, in modo da rendere la vita più difficile a quei ragazzi che nei fine settimana non trovano meglio da fare che dannaggiare le cose altrui, infastidendo i cittadini a tutte le ore».

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