Villa Armonia, tre giorni  di disagi per la bomba 

Il disinnesco ai tempi del Covid. Per trasferire gli anziani verranno usate più strutture Necessario per garantire il distanziamento sociale. Martedì si erigono le barriere di sicurezza



Bolzano. Sarà uno dei primi disinneschi di un ordigno bellico con misure anti-Covid, di certo uno dei più grandi, quello in programma il 27 settembre a Bolzano. Autostrada, statale e ferrovia del Brennero saranno off limits per la durata dell'operazione. Come già avvenuto lo scorso ottobre per un'altra bomba d'aereo americana trovata a pochi metri di distanza, quattromila bolzanini dovranno lasciare le loro case, tra loro anche gli ospiti di due case di riposo.

L'operazione si renderà ancora più complessa per il distanziamento sociale e le altre misure anti-contagio.

Il disinnesco della bomba di 500 libbre sarà effettuato dal secondo reggimento genio guastatori della Brigata alpina «Julia». Dopo la rimozione delle due spolette l'ordigno sarà trasferito in una cava a Varna, dove sarà fatto brillare. Martedì prossimo inizieranno i lavori di posizionamento della barriera di contenimento prevista dalle norme di sicurezza in caso di esplosione (così come accaduto l'ottobre scorso).

Particolarmente delicata la situazione per quanto riguarda lo sfollamento dalla casa di riposo Villa Armonia di viale Trento, reso ancora più complesso dalla compresenza delle misure anti Covid. Come conferma Matteo Faifer, responsabile delle residenze per anziani di Assb, «per via del Covid ci sono ulteriori complicazioni». A ottobre «gli ospiti erano stati trasferiti, distribuendoli in primo luogo sulle altre residenze dell’Assb. Poi avevamo avuto la collaborazione del reparto di geriatria dell’ospedale San Maurizio per gli allettati». Quest’anno, «stiamo operando con strutture chiuse, addirittura all’interno delle residenze cerchiamo di isolare i singoli piani. Naturalmente, sarà inevitabile, salvo diverse indicazioni che dovessero pervenire dalla Protezione civile, un trasferimento dell’utenza e del personale».

Si sta valutando un utilizzo per quanto possibile delle risorse interne di Assb. «Penso in particolare ai due centri di assistenza diurna che alla domenica sono chiusi». Qui ci sarà la possibilità di portare gli anziani e mantenere distanze e compartimentazione. «Qui ospiteremo senz’altro il piano dedicato al nucleo Alzheimer, si tratta di nove ospiti». Per quanto riguarda gli altri, «stiamo chiedendo la disponibilità alla sanità, all’ospedale».

Si farà tutto il possibile per mantenere gli ospiti compartimentati. «Va detto che gli anziani in sé sono le persone più tutelate e non sono loro che portano occasioni di contagio. Cercheremo appunto di mantenere la relazione col personale nostro, che segue delle procedure e delle modalità di condotta ben collaudate. E poi, come detto, se possibile li terremo compartimentati e faremo di tutto per preservare la loro salute». Lo sfollamento avverrà in parte già il giorno prima. «Per gli allettati è una necessità», chiarisce Faifer. «Per tutte le persone che sono a letto». In questo caso verrà riproposto il modello di ottobre, che aveva visto il trasferimento delle situazioni più delicate, più fragili, prima. Però la gran parte degli ospiti verrà trasferita alla mattina presto». Faifer prevede che lo svolgimento dell’intera operazione durerà dal sabato al lunedì. DA.PA













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