MERANO. Sono un centinaio le donne che ogni anno si rivolgono al Centro antiviolenza di Merano. Un centinaio di donne che chiedono aiuto per la prima volta, da accorpare alle altre settanta-ottanta inserite in programmi di accompagnamento e assistenza pluriennali. La pessima notizia è che il fenomeno non diminuisce, in un contesto nel quale le incidenze in crescita sul numero totale riguardano lo stalking e gli episodi riguardanti le più giovani. E pure la Casa delle donne, la struttura che accoglie le vittime di violenza, è sempre al completo. Le difficoltà dovute alla crisi economica, fra l'altro, rendono ancora più difficile i percorsi di reinserimento delle sue ospiti nella società.

È un quadro inclemente, una fotografia senza veli né ritocchi, utile a inquadrare la necessità di tenere alta la guardia su questa piaga cui il nostro territorio non è esente e non si sottrae alle rilevazioni su scala nazionale. Risale al 2006 la prima vera ricerca sulla violenza contro le donne in Italia curata dall'Istat, che scoperchiò una realtà sommersa e feroce: il 31,9% delle italiane confessavano di avere subito violenza fisica e sessuale, senza contare quelle di natura psicologica o economica. Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di casi di femminicidio, gli episodi estremi e che più fanno notizia; ma è bene ricordare che non serve finire ammazzate per alimentare le statistiche. Ed è in questo quadro che è nata, due anni fa, la Rete contro la violenza sulle donne della città di Merano che coinvolge istituzioni, forze dell’ordine e associazioni ed enti dell'area sociale e sanitaria ponendosi come obiettivo la prevenzione attraverso la realizzazione di connessioni stabili tra servizi e realtà della cittadinanza attiva.

Ma anche con operazioni concrete: un'iniziativa è stata presentata ieri da Gabriela Strohmer, assessore alle politiche femminili, e da Sigrid Pisanu del Centro antiviolenza, alla presenza dei vertici delle forze dell'ordine. Si tratta di un piccolo strumento, un pieghevole formato tessera, che riporta in estrema sintesi l'esistenza della Rete e sopratutto i principali numeri telefonici da contattare. È rivolto in primo luogo, naturalmente, alle vittime di violenza, ma vuole anche essere un'esortazione a non girarsi dall'altra parte diretta a chi assiste a episodi o sospetta casi di maltrattamenti. "Oltre ai recapiti telefonici di emergenza - hanno spiegato Strohmer e Pisanu - sono elencati anche quelli del distretto sociale, del servizio psicologico, dei consultori e pure dei centri giovanili. Un elenco che documenta quanto la Rete voglia essere la più ampia possibile, chiunque deve poter trovare un punto di riferimento al quale rivolgersi. Anche per questo la diffusione della infocard sarà capillare, e anche per questo alcuni messaggi contenuti sono stati tradotti nelle lingue straniere più diffuse sul territorio oltre al tedesco e all'italiano".

La Giornata contro la violenza delle donne, il 25 novembre, sarà un'occasione – oltre che per distribuire la infocard - in cui la Rete si presenterà in tutte le sue parti: l'appuntamento è fissato per le 10.15 nell'atrio del municipio, e l'iniziativa di informazione e sensibilizzazione proseguirà fino alle 13. L'amministrazione comunale inoltre anche quest'anno aderisce alla “Campagna del fiocco bianco” dal 25 novembre al 10 dicembre); un simbolo, indossato dagli uomini, che rappresenta l'impegno a non tollerare e a contrastare la violenza contro le donne.