Violenza sulle donne: il Pd chiede finanziamenti e più formazione

Secondo i dati diffusi dalla Gea il 62% dei maltrattamenti in Alto Adige avviene fra le mura domestiche



La lotta al femminicidio ha bisogno di azioni concrete. Lo hanno rimarcato le candidate del Partito Democratico alle prossime elezioni provinciali nel corso di una conferenza stampa, che hanno voluto tenere a Bolzano nella piazza intitolata a Marcella Casagrande, la giovane uccisa 28 anni fa da un serial killer a soli 15 anni. «Come Partito Democratico, vogliamo finanziamenti stabili, vogliamo rafforzare il ruolo dei centri antiviolenza e dobbiamo investire nella formazione degli insegnanti, delle forze dell'ordine e degli operatori», hanno detto le candidate del PD. Renate Prader, nel suo intervento, ha ricordato la gran mole di lavoro svolto dalla Gea, l'associazione bolzanina che segue le donne che hanno subito violenza, in Alto Adige, sia per la prevenzione, sia sul fronte dell'emergenza. Nel 2011 stando ai dati della Gea 439 donne si sono rivolte ai centri antiviolenza. Per l'anno 2012, le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza sono state 212 di cui 166 per la prima volta: 24 donne e 28 minori sono stati ospitati in strutture. Il 28% di queste donne ha subito violenza fisica e psiclogica, il 24% fisica, psicologica e economica, il 16% psiclogica. I maltrattatori sono stati 229: 61% italiani e 39 % stranieri. Di questi maltrattatori 62% sono partner, 14% ex partner, 12% familiari e 3% conoscenti.













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