bolzano

Virgolo, dopo il rogo del Bellavista spunta l’idea studentato 

Fattor: «Sarebbe l’ideale per gli universitari». Il geologo Nössing mette in guardia: non ci si può insediare un quartiere. La Svp rispolvera il progetto Benedikter e non chiude del tutto a quello di Signa


Sara Martinello


BOLZANO. L’idea viene a Dario Caldart, lettore storico tra i residenti di Oltrisarco. Perché non realizzare uno studentato per l’Unibz e piccoli alloggi per la terza età, sul Virgolo, creare tessuto sociale e restituire alla città un suo spazio vitale? Metterci sì «il museo», scrive Caldart nella sua lettera, ma pure lo sport, un ristorante, nuovi alberi, un giardino, un percorso pedonale per collegare Castel Flavon e il quartiere Oltrisarco-Aslago.

Così scopriamo che forse l’idea della cittadina degli studenti non è così distante dalla realtà. Il fronte ambientalista della giunta comunale non direbbe subito di no. Certo, espropri e infrastrutture costano e Stefano Fattor (Partito democratico) vorrebbe prima vedere le opere della viabilità a Bolzano Sud. Già quelle alleggeriranno le tasche del Comune di 60 milioni di euro. E la verde Chiara Rabini è presa dal piano della passeggiata ad anello, sempre sul Virgolo. Nel 2017 la Signa comprò i terreni dalla Bbg Trading per 6 milioni di euro – erano stati valutati 5,8.

L’assessore dem al Patrimonio comunque confessa di aver sempre pensato che il Virgolo sarebbe l’ideale per uno studentato, «un luogo ideale per i giovani, per alleggerire il centro e piazza Erbe». Ad ogni modo, precisa Fattor, «direi che ora le priorità sono altre, cioè tutto il complesso dei lavori per rendere fruibile la zona produttiva».

«È un territorio da valorizzare e rigenerare in accordo con il privato», così la sua collega titolare della Progettazione del verde, «Creando percorsi, passeggiate, luoghi per musica, teatro e danza e per il relax, come da progetto Bellaria. Un campus universitario aperto alla cittadinanza, con campi da gioco, piscina e bar. Non servono progetti faraonici». Il geologo Ludwig Nössing (Svp) aggrotta la fronte, «Attenti, insediarci un quartiere sarebbe problematico».

Ma si potrà farci qualcosa, su questo Virgolo, scansando da una parte desolazione e roghi come quello del Bellavista dell’altroieri e dall’altro un’antropizzazione eccessiva? Secondo tutti, sì. Anche perché di strumenti urbanistici il Comune ne avrebbe, dall’intervento diretto al partenariato pubblico-privato, che poi è la proposta di Signa. Quando portò Luigi Spagnolli ad Aslago, Luis Durnwalder gli disse di fare qualcosa per la montagna sopra le loro teste. Spagnolli fu eletto sindaco e il Virgolo rimase com’era, perché al tempo era in ballo il progetto Thun, ma serviva un’infrastrutturazione pesante e il Regno degli angioletti perse di interesse. Il giorno del rogo al vecchio Bellavista, il sindaco attuale, Renzo Caramaschi, non se l’è sentita di cedere a facili promesse. «Quei terreni sono dei privati», ha ricordato, «Noi non abbiamo certo i soldi per acquistarli. Le priorità sono altre».

Secondo Nössing, invece, si potrebbe realizzare un parco per il tempo libero, ma con le strutture necessarie, un percorso da piazza Walther a San Giacomo. «Ma è un’idea senza futuro», soggiunge, «Almeno l’idea di Heinz Peter Hager non è così sbagliata. Ed è economicamente interessante. Ci vuole un’iniziativa che possa sopravvivere per sé».

Stiamo facendo i conti senza l’oste. Probabilmente qualcosa cambierà solo quando Ötzi sarà all’ex Enel. A quel punto, la Signa potrebbe cedere i terreni sul Virgolo, o proporre al Comune un nuovo progetto. O ritentare la strada del museo archeologico sul Virgolo. Intanto, però, è tutto fermo, come dice il consigliere comunale Andreas Berger, l’«esperto del Virgolo» nel gruppo della Svp: «Al momento non ci sono contatti con René Benko. Sì, sarebbe auspicabile che si facesse qualcosa. Vedremo come si svilupperà la questione Ötzi».

L’ex assessora Judith Kofler Peintner, presidente della circoscrizione Oltrisarco-Aslago, evoca il Wendltandthof e il Kohlerhof, le belle passeggiate con i bambini, il Törggelen in autunno. Cose di trenta, quarant’anni fa. La Volkspartei – e Judith Kofler Peintner e Nössing in particolare – ha sempre avuto un occhio sul Virgolo. «Alla fine le nostre idee corrispondono a quelle contenute nella relazione di Rudi Benedikter del 2012, anche se Benedikter è dei Verdi», spiega, «Nel 2021 scrissi ai nostri capigruppo che non volevamo che diventasse una frazione meramente turistica. Un’attività economica ci deve essere, intendo attrazioni sportive, un bar, un ristorante, ma bisogna andare incontro alle esigenze dei bolzanini, magari con un parco botanico». In sintesi: «Il Virgolo è una zona molto bella, da usare in maniera semplice ma pulita e ordinata». Intanto, i progetti prendono polvere nei cassetti.

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