Vitalizi: altri 15 ricorsi, la Regione resiste

Ci sono anche Rosa Thaler, Holzmann e Saurer, ma Widmann non dà i nomi. La giunta invece promette trasparenza


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Sono arrivati altri quindici ricorsi contro la legge regionale sui vitalizi. Ci sono anche Rosa Thaler, Giorgio Holzmann e Otto Saurer. Ma questa volta non è l’ufficio di presidenza del consiglio regionale a garantire trasparenza sui nomi. L’elenco è stato diffuso ieri da un sito trentino e il presidente del consiglio regionale ad interim Thomas Widmann non ha voluto confermare i nomi. «Non diremo nulla fino al 4 dicembre», annuncia Widmann. È il primo atto del consiglio regionale privato della guida illuminata di Diego Moltrer, morto lunedì nella sua Valle dei Mocheni. Nella stessa giornata, e non sarà un caso, Ugo Rossi e Arno Kompatscher annunciano che la giunta regionale resisterà in giudizio in tutti i ricorsi. E questo comporta, sottolineano, «la pubblicità di ogni atto». Kompatscher sottolinea, a proposito dell’iter giudiziario scelto dalla giunta regionale, che «sarà tutto trasparente e a norma di legge».

Gli altri quindici. Questa la lista degli autori dei quindici nuovi ricorsi contro le due leggi regionali del luglio 2014 che hanno ridimensionato i vitalizi d’oro. Si tratta dell’ex presidente del consiglio regionale Rosa Thaler, dell’ex sindaco di Merano Franz Alber, l’ex assessore Michele Di Puppo, Giorgio Holzmann, Alois Kofler (che ha presentato anche ricorso al Tar), Gerold Meraner, l’ex assessore Otto Saurer, Arnold Tribus e Brigitte Vigl (vedova Boesso). Si aggiungono i trentini Gianni Bazzanella (ex presidente della Provincia e della Regione), Mirella Betta (vedova Ricci), Eugenio Binelli, Alberto Rella (oggi presidente di Trentino Riscossioni), Francesco Romano e Carla Veneri (vedova Casagranda). Usciti i nomi su internet, l’ufficio di presidenza regionale ieri non ha voluto confermarli. Il giorno del funerale di Diego Moltrer hanno provocato scalpore le parole del vicepresidente del consiglio regionale Widmann riportate dalla stampa locale. Secondo Widmann, Moltrer avrebbe sbagliato a divulgare i nomi. Parole talmente forti, a poche ore dalle morte dello stimato presidente, che Widmann ha voluto parlare con la vedova di Diego Moltrer, assicurandola di non avere mai pronunciato quei giudizi. In un momento così difficile, sottolinea Widmann, a proposito della morte di Moltrer, «non è giusto né corretto voltare pagina e riprendere tutto come se nulla fosse cambiato. Non l'ho ritenuto opportuno due giorni fa e non lo ritengo neppure oggi, non perché io non voglia dare i nomi, ma perché sono convinto che ora non sia il momento. Notizie diverse finiscono per alimentare sterili polemiche. Si tratta di una questione di rispetto e di correttezza verso l'uomo, prima che verso la figura istituzionale». D'accordo con l'ufficio di presidenza, annuncia, «abbiamo deciso di non dare ulteriori comunicazioni sulla questione dei ricorsi fino alla seduta del consiglio, il 4 dicembre». La giunta difende la legge. Nel pomeriggio arriva l’annuncio del presidente regionale Rossi e del vice Kompatscher: «La Regione resisterà in giudizio a tutti i ricorsi fino ad ora presentati o che dovessero pervenire contro la legge regionale dello scorso luglio sul regime previdenziale dei consiglieri». «Abbiamo il compito di difendere una legge che abbiamo fortemente voluto», spiega Rossi, «una legge giusta, coraggiosa e sacrosanta. Chi ci ha messo la faccia, come noi e come Diego Moltrer, è stato contestato sia da chi non voleva i tagli sia da chi li avrebbe voluti più forti». Così Rossi sulla privacy: «Non abbiamo interesse a fare liste di proscrizione, ma resistere ai ricorsi determina che la giunta assuma una delibera , che è un atto pubblico».

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