Vitalizi, c’è l’intesa sull’età Assegno pieno a 66 anni

Pronta la legge della presidenza del consiglio regionale: Stirner vota contro Decurtazione per chi vorrà la pensione a 60 anni. Tagliata l’ indennità di giunta



BOLZANO. Vitalizi d’oro, la proposta c’è. L’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha concordato ieri in una riunione fiume a Trento dalle ore 10 alle 16 una bozza di disegno di legge di riforma dei vitalizi dei consiglieri regionali. Il testo prevede l'età pensionabile a 66 anni, con una penalizzazione del 2% all'anno nel caso i consiglieri decidessero di andare in pensione prima. Fissato a 9.000 euro il tetto massimo del cumulo tra tutti i vitalizi. La presidenza si riunirà ancora lunedì, mercoledì il testo verrà presentato ai capigruppo. Voto in aula entro fine giugno.

Taglio ai compensi. La legge non si occuperà solo di vitalizi e pensioni. Il presidente Diego Moltrer ha deciso di inserire anche la riduzione delle indennità della giunta regionale e dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale, per adeguarle al decreto Monti sui costi della politica. «Le percentuali le definiremo lunedì», anticipa Moltrer, confermando che sarà previsto il tetto massimo di 13.800 euro lordi al mese per il presidente della giunta e del consiglio regionale, con indennità inferiori per assessori e ufficio di presidenza. Va ricordato che presidenti e assessori regionali non ricevono indennità, se siedono anche nella giunta provinciale di Bolzano e Trento.

Veronika contro. Tensione in casa Svp. Veronika Stirner Brantsch ieri in ufficio di presidenza si è espressa contro il testo, mentre Thomas Widmann e Florian Mussner hanno dato un sostanziale via libera. Veronika Stirner Brantsch ha dichiarato la propria contrarietà all’impianto della legge (nei giorni scorsi una sua intervista all’Alto Adige). Il suo dissenso non è ancora un caso nella Svp. Così il capogruppo Dieter Steger: «Siamo alla fase delle proposte. Quando l’ufficio di presidenza licenzierà ufficialmente il testo, riunirò il gruppo Svp e ne discuteremo. Veronika Stirner Brantsch non ha ancora chiesto libertà di voto ed essa stessa ha sollecitato il confronto nel gruppo». Il punto è quanti consiglieri, non solo Svp, «parlano» attraverso la consigliera.

I nodi risolti. Il nodo principale riguardava l’età per poter percepire il vitalizio. Alla fine è passato il compromesso annunciato: abbattimenti permanenti dell’assegno per chi decidesse di usufruirne prima del compimento dei 66 anni. La proposta è da attribuire a Pietro De Godenz (Upt) e funziona così: assegno pieno per chi avrà 66 anni, ma possibilità di anticipo con riduzioni del 2% per ogni anno, con limite minimo di 60 anni. Chi vorrà disporre del vitalizio a 60 anni, lo riceverà decurtato del 12% (2% per i sei anni di anticipo): una misura sufficientemente pesante, confida Moltrer, per dissuadere chi volesse precorrere i tempi. Quando si parla di assegno pieno, lo si intende comunque dopo il ricalcolo, la riduzione del 20%. Stima Moltrer che la cifra base netta ammonterà a 2.350-2.400 euro. Risolta anche la questione del cumulo, cioè la possibilità per ex consiglieri che hanno ricoperto anche cariche parlamentari di ricevere trattamenti previdenziali da entrambi i mandati. L’ufficio di presidenza ha fissato la soglia massima di 9 mila euro lordi: chi dovesse godere dal parlamento di un vitalizio di 7 mila euro, dal Consiglio regionale ne riceverà non più di 2 mila. L’ultimo punto riguardava l’ipotesi di restituzione dell’anticipo, nel caso questo fosse stato già speso, in parte o del tutto: per l’ex consigliere sarà possibile optare per abbattimenti sugli assegni pari alla somma non restituita. Confermata ieri l’intesa sui tagli progressivi - più pesanti (49%) per i consiglieri con meno di 60 anni e più leggeri all’avanzare dell’età fino a una decurtazione del 16% per gli over 80 . Intesa anche sul regime pensionistico per i nuovi consiglieri. L'Ufficio di presidenza prevede una indennità uguale per tutti (9.800 euro lordi) su cui il consigliere avrà una trattenuta dell'8,8% (862 euro al mese), cui si aggiungerà la quota a carico del Consiglio, fino a un massimo del 24,20%, ovvero 28.459 euro l'anno. Verranno versati interamente a chi non ha altri contributi previdenziali, mentre a chi lavorava verranno scalati i contributi riconosciuti dalla propria cassa previdenziale.

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