Vitalizi, la Regione va all’incasso 

I recuperi. Partono le lettere agli ex consiglieri per gli arretrati. Paccher: «Con la causa in corso non si può fare il decreto ingiuntivo» Gelo invece nella maggioranza regionale sugli ulteriori tagli. La Svp non ne vuole sapere, ma le altre Regioni si sono già attivate



Bolzano. Non c’è pace sui vitalizi. La Regione va all’incasso con gli ex consiglieri per recuperare gli arretrati, ma si preannuncia una battaglia nella maggioranza regionale sulla ulteriore riduzione dei vitalizi. Come tutte le altre Regioni, anche il Trentino Alto Adige è chiamato a rivedere i vitalizi erogati con i criteri del sistema contributivo. «Abbiamo già tagliato, non se ne parla», mette le mani avanti Josef Noggler (Svp), vice presidente del consiglio regionale. Ieri a Trento si è riunito l’ufficio di presidenza del consiglio regionale, il primo dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha sancito la legittimità delle leggi regionali del 2014 che dovrebbero garantire il recupero parziale dei maxi anticipi sui vitalizi distribuiti nel 2012.

Ora dovrebbero tornare nelle casse regionali circa sei milioni di euro. «Essendo aperto il contenzioso di una parte di consiglieri che resistono, il Tribunale concede la sospensiva e non dà alla Regione il titolo esecutivo per potere fare un decreto ingiuntivo. Insomma nessun atto di pignoramento», informa il presidente del consiglio regionale Roberto Paccher che ieri ha riunito l’ufficio di presidenza proprio per preparare le lettere di sollecito a chi dovrà restituire parte delle cifre incassate. Il tutto con la consulenza del professor Giandomenico Falcon.

La Regione potrebbe muoversi, siamo nel campo delle ipotesi, in modo cautelativo. «Per ora abbiamo deciso di scrivere in modo formale una lettera raccomandata a tutti i consiglieri che ci debbono dei soldi. La sentenza ha dimostrato la validità della nostra legge. Si provveda dunque ai rimborsi. Se questo non avverrà siamo pronti ad attivare tutti gli strumenti in nostro possesso per arrivare al risultato», così Paccher, «Se chiederemo anche gli interessi? Questo al momento non è stato ancora determinato».

Gli arretrati

Sono 29 gli ex consiglieri regionali che devono ancora restituire parte degli anticipi sui vitalizi d’oro, in base alla riforma scattata nel 2014. Dopo la pronuncia della Corte costituzionale che ha dichiarato la legittimità della normativa e dell’applicazione retroattiva alcuni ex consiglieri non intendono però rassegnarsi e hanno annunciato che la battaglia legale continuerà. Tra coloro che ancora non hanno messo mano al portafoglio spicca il nome di Mauro Delladio, ex esponente di Forza Italia e della Lega, che deve restituire 462 mila euro. C’è anche Franz Pahl, che deve restituire quasi 324 mila euro, Carlo Andreotti con 202 mila euro, Margherita Cogo, in debito per 242 mila euro, Luis Durnwalder con 186 mila euro, Giorgio Holzmann con 345 mila euro.

Il no di Bolzano

Per quanto riguarda invece la nuova legge regionale sul ricalcolo contributivo dei vitalizi erogati, l’altro giorno con il nostro giornale Paccher non aveva mostrato esitazioni: «Non possiamo sottrarci. è un impegno preso da tutti i consigli regionali». Ma dall’Alto Adige avvertono che la partita è tutt’altro che chiusa. Il 3 aprile a Roma era stato approvato, per Trento c’era l’assessore Mirko Bisesti, un ordine del giorno nella conferenza Stato-Regioni per uniformare in tutte le regioni il trattamento a livello contributivo di tutti i vitalizi. Il passaggio è stato votato all’unanimità, ma con la propria assenza l’Alto Adige (che non aveva espresso in quella sede la propria contrarietà) si trova ora costretto a recepire la formula contributiva, pena una causa che potrebbe essere intentata dallo Stato. Noggler, anche presidente del consiglio provinciale, chiarisce che la Svp chiederà una discussione all’interno della maggioranza regionale: «Ho presentato la situazione al gruppo Svp e ci siamo trovati d’accordo. Perché dovremmo mettere ancora mano ai vitalizi?». Perché c’è un impegno di tutte le regioni. «Ma noi abbiamo appena avuto conferma della validità della legge regionale. Abbiamo abolito i vitalizi per i nuovi consiglieri e quelli rimasti sono stati tagliati. Adesso basta». Sembra il film del 2014, con la guerra sui tagli. Si ricomincia.

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