Voli saltati, «risarcimenti da 250 euro»

I consumatori: se lo chiedessero tutti i passeggeri danneggiati sulla tratta Bolzano-Roma la situazione migliorerebbe


di Davide Pasquali


BOLZANO. «In caso di cancellazione del volo sulla tratta Roma-Bolzano o viceversa, come avvenuto nella giornata di mercoledì, ogni passeggero ha diritto a una compensazione pecuniaria di 250 euro. Non è difficile ottenerla. Nonostante ciò sono in pochi a richiederla». Chi la pretende di solito viene accontentato in breve, «altrimenti la compagnia aerea rischia una pesante sanzione amministrativa».

Lo spiega la giurista Monika Nardo, esperta di diritto dei trasporti per conto del Centro europeo dei consumatori di Bolzano. Se tutti i circa duecento passeggeri coinvolti nell’ultimo episodio di mercoledì chiedessero il rimborso cui hanno diritto, la compagnia aerea sarebbe costretta ad un esborso di ben 50 mila euro. «Se tutti chiedessero la compensazione, è molto probabile che la situazione cambierebbe in meglio», chiarisce Nardo. Perché nessuno, nemmeno le compagnie aeree svizzero-emiratine, sopporterebbero una perdita economica così ingente per ogni giorno di disagi causati ai propri clienti.

L’ultimo disservizio capitato sui voli per Bolzano ha coinvolto molte persone, dai semplici viaggiatori a molti professionisti, imprenditori, dirigenti, politici come Ulli Mair. Imbufaliti per come sono stati trattati, o meglio ignorati. Nessun riscontro da parte di Darwin Air, qualche aiuto, dall’aria paternalistica, è giunto solo da parte di Alitalia. «Non è da recriminare l’assenza di Darwin», spiega Monika Nardo. «Una cosa è il vettore che esegue il volo, un’altra è chi vende il biglietto in code sharing». Comunque sia, da un punto di vista giuridico, un volo cancellato è un volo cancellato. «I viaggiatori hanno tre diritti di base. Primo: essere informati, ossia sapere di che morte devono morire. La seconda cosa è la riprotezione su un’altra destinazione oppure in alternativa il rimborso del biglietto inutilizzato, nel caso in cui il volo successivo sia considerato dal viaggiatore troppo in ritardo rispetto ai suoi programmi». E poi, terzo, in ogni caso, c’è sempre il diritto alla compensazione pecuniaria, la cui entità dipende dalla lunghezza della tratta percorsa. «Per il volo Bolzano-Roma, essendo sotto i 1.500 chilometri, si tratta di 250 euro». Sulla tratta in oggetto, però, «a Bolzano sono in troppo pochi a chiedere la compensazione. Strano, perché dai feedback in nostro possesso al Cec, la compagnia aerea paga con celerità. Anche perché in caso contrario rischia una pesante sanzione amministrativa. L’onere della prova è in capo al vettore, non al passeggero». A parte questo, «se tutti i circa 200 passeggeri coinvolti nell’episodio di mercoledì chiedessero la compensazione o comunque se questa venisse chiesta in ogni caso del genere, la compagnia aerea sarebbe costretta ad un esborso di 50 mila euro ogni volta. Se tutti chiedessero la compensazione, forse qualcosa cambierebbe...»

La compensazione è il minimo previsto dalle norme europee. Ma se poi si volesse chiedere un risarcimento danni per il tempo perso? «Di certo sarebbe difficile per il semplice passeggero quantificare il danno, più facile sarebbe probabilmente per un imprenditore che, magari, per colpa di un ritardo ha dovuto rinunciare a un contratto da qualche milione di euro...»

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