Würth, duri i sindacati: «Stop ai tagli di stipendio»

La Cgil: «Altroché adesioni volontarie, c’è stata una esplicita richiesta aziendale» Surian: «Chiedo che la riduzione del 4% sia congelata fino al prossimo incontro»


di Massimiliano Bona


EGNA. Würth e sindacati ai ferri corti dopo la decisione, comunicata questa settimana dall’azienda, di ridurre lo stipendio del 4% a partire da marzo «su base volontaria» a circa 140 lavoratori su 390, dirigenti compresi. «Abbiamo concordato individualmente con i collaboratori Quadri, il Management e con altre figure professionali similari, una riduzione su adesione esclusivamente volontaria della parte introitiva del 4%», si legge in un comunicato inviatoci da un lavoratore. Ieri è arrivata la dura replica di Maurizio Surian della Cgil, che oltre a ricordare i fatti invita l’azienda a congelare gli aumenti almeno fino al prossimo incontro sindacale del 3 aprile. «Siamo stati contattati dall’azienda a fine settembre - scrive la Cgil - con richiesta di prolungare per un ulteriore anno l’accordo di riduzione stipendiale e dell’orario di lavoro del 4 per cento. Questo accordo era in vigore da 4 anni e aveva scadenza il 31 dicembre 2016. All’inizio la riduzione era del 10%, poi si è passati al 6% e infine 4%. Che Würth abbia scelto la contrattazione individuale, mentre vi è un tavolo sindacale aperto, presenti anche le strutture nazionali, non può che esser letto come un gesto irrispettoso e provocante nei confronti delle organizzazioni sindacali e dei propri dipendenti. L’adesione al 4 per cento non è di natura volontaria, i lavoratori coinvolti hanno dovuto aderire sotto esplicita richiesta aziendale. Rimango sconcertato nel prendere atto che un’azienda scelga di uscire pubblicamente vantando che la contrattazione volontaria sia la strada maestra per risanare i conti aziendali. Un ulteriore incontro è previsto per il 3 aprile. Usando lo stile aziendale, chiedo da queste pagine che la riduzione del 4 per cento sia congelata fino al prossimo incontro tra le parti».

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