“Wagner a strisce”: apre la mostra sul compositore

Originale esposizione alla Galleria Civica di piazza Domenicani a Bolzano assieme al Museo del fumetto



BOLZANO. In occasione delle celebrazioni per il Bicentenario della nascita di Richard Wagner, da domani al 31 gennaio l’Associazione Musica in Aulis, in collaborazione con WOW Spazio Fumetto - Museo del Fumetto di Milano e con il sostegno del Comune di Bolzano, allestisce presso la galleria Civica di Piazza Domenicani a Bolzano, la mostra “Wagner a strisce”, un’esposizione decisamente originale dedicata all’immaginario wagneriano così come l’hanno raccontato, parodiato, reinventato e celebrato i fumetti e il cinema d’animazione.

Un viaggio lungo più di un secolo: si parte dalle mitiche figurine Liebig che hanno portato i personaggi wagneriani nelle case di tutta Italia tra fine Ottocento e inizio Novecento fino al film d’animazione Siegfried, recentemente realizzato dal giovane cartoonist francese Alex Alice. Non mancheranno ovviamente le riduzioni a fumetti delle opere wagneriane comparse sulle più importanti testate per ragazzi, come L’Audace del 1938 e L’Avventuroso del 1942, le simpaticissime parodie Disney.

Dalle Liebig all’Avventuroso

Il percorso espositivo segue un itinerario cronologico che aiuta il visitatore a prendere confidenza con gli stereotipi wagneriani che si ritroveranno lungo la mostra. Non possono quindi mancare le mitiche figurine Liebig (oltre 30 pezzi originali provenienti dalla Collezione della Filatelia Sanguinetti di Milano) che dall’ultimo decennio dell’Ottocento fino agli anni Cinquanta del Novecento hanno portato i personaggi delle opere di Wagner nelle case di tutta Italia insegnando a grandi e piccini chi erano Wotan, Sigfrido, Brunilde, ma anche l’Olandese volante, Parsifal, Tannhäuser e Lohengrin.

E poi ecco, negli anni Quaranta, il protagonista assoluto: il fumetto. Le storie dei Nibelunghi appaiono, più o meno variate, alcune in debito evidente con Wagner altre alla ricerca delle origini mitologiche dei personaggi, su storiche pubblicazioni per ragazzi come L’Audace (1938), L’Avventuroso (1942) e Corriere dei Piccoli (1949) disegnate da grandi matite come Nadir Quinto e Antonio Canale e scritte da penne come Guido Martina, Gialuigi Bonelli (inventore di Tex Willer).

Le parodie Disney

In mostra le pagine più divertenti delle Parodie Disney pubblicate su Topolino Si comincia con la divertente storia Paperino e l’oro di Reno (1959): il Reno qui non è un fiume ma l’omonima città americana nel Nevada, dove un certo Paperon-Alberico si vede rubare il suo oro, salvo poi recuperarlo grazie all’intervento di Paperin-Sigfritto, così soprannominato per l'abitudine di esclamare “Sigh! Son fritto!”.

Se Paperone e Paperino incontrano i Nibelunghi nella storia Zio Paperone e fungi dei Nibelunghi (1975) a causa degli effetti allucinogeni di alcuni funghetti trovati nella foresta, nella divertentissima Trilogia di Paperin Sigfrido (1989) sono tutti i Paperi di Paperopoli a indossare in prima persona elementi cornuti, trecce e lancia: Wotan (Paperone), i Nibelunghi (Banda Bassotti), Frika (Brigitta), Gudrund (Paperina) e naturalmente lui, Sigfrido (Paperino).

Un mondo incredibile dove le Valchirie si cantano da sole il motivetto per la loro cavalcata, dove i draghi muoiono dalla risate e dove la fortezza degli dei sorge su una collina nella verdeggiante Val Halla! Di non soli Nibelunghi ha trattato Topolino: grazie alla collaborazione con The Walt Disney Company Italia spazio anche alle tavole originali della storia Zio Paperone e il Vascello fantasma (1985) in cui lo Zione accetta di buon grado di fare un po’ di compagnia all’errabondo marinaio in cambio del tesoro della nave fantasma!

La vita di Richard Wagner raccontata da Carlo Jacono

Grazie alla collaborazione dell’Archivio Jacono in mostra si potranno ammirare venti tavole originali di Carlo Jacono raccontano la vita di Richard Wagner tra successi, insuccessi e scandali: dalle prime rappresentazioni delle sue opere alla posa della prima pietra del teatro di Bayreuth, dal fruttuoso incontro con re Ludwig II di Baviera alla scandalosa relazione con Cosima Liszt.

Realizzate nel 1996 per un volume illustrato sulla vita di Wagner, edito in Cina da Kwang Fu Book, queste tavole vengono esposte per la prima volta al pubblico.

Philip Craig Russell: un maestro per i Nibelunghi

Philip Craig Russell, fumettista americano che ha lavorato per colossi come Marvel e DC Comics, conosciuto dal grande pubblico per aver disegnato le avventure di Batman, Sandman, Killraven e Dottor Strange, è rappresentato con le pagine più belle tratte dal suo stupendo ciclo di fumetti dedicato all’Anello del Nibelungo e Parsifal. Russell, matita già prestata all’opera lirica con Pagliacci e Il flauto magico, è un grande appassionato d’opera che ha saputo condensare in tre albi l’epica wagneriana senza rinunciare al linguaggio del fumetto… e se sotto il suo splendido tratto Donner finisce per somigliare a Thor e Lodge alla Torcia Umana dei Fantastici4 non si può che sorridere.

Wagnerando

Uno spazio con le riproduzioni delle pagine più evocative è dedicato alla trasposizione a fumetti dell’Anello del Nibelungo firmata nel 1995 da due colossi come Gil Kane e Roy Thomas: quando il fumetto d’autore incontra il mito trasformandosi in un’epica grafica senza precedenti! Non mancano poi i cosiddetti “accenni wagneriani”, semplice comparsate o omaggi dovuti: si parte così dalla storia in cui Thor, il possente Dio col martello che troviamo tra i protagonisti delle storie degli Avengers, si trova immerso nelle originarie atmosfere della Saga dei Nibelunghi (ricordiamo infatti che il personaggio compare nell’opera con il nome di Donner, anche se nel fumetto veste i panni di Sigfrido) per arrivare allo strampalato personaggio di Siegfrid Von Nibelunghen che irrompe nelle strisce di Sturmtruppen disegnate da Bonvi .

Wagneranimati: dall’avanguardia al digitale di Alex Alice

Non poteva mancare una parte dedicata all’animazione. In mostra si potranno ammirare spezzoni tratti dall’anime giapponese Harlock Saga: l’Anello dei Nibelunghi: serie animata con Capitan Harlock protagonista “occulto” della trama dell’Oro del Reno e con temi wagneriani a comporre la colonna sonora; in mostra anche alcune pagine della versione manga (fumetti). C’è poi lo straordinario What’s Opera doc con Bugs Bunny nei panni della bella Valchiria Bunnylde intento a far ammattire il solito Taddeo (ossia Sigfrido) tra un inseguimento e un duetto d’amore: i due si muovono su musiche tratte dalle opere Rienzi, Il vascello fantasma, Tannhäuser e La Valchiria.













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